Balzo in avanti di rinnovabili e biocarburanti. Ecco com’è messa l’Europa con l’energia
Negli ultimi due decenni hanno guadagnato più di 11 punti percentuali passando da una quota del 6,4% ad una del 17,9%. Presentato a Bruxelles il quarto rapporto "Med & italian energy report"
È stato presentato al parlamento europeo il quarto rapporto “Med & italian energy report”, intitolato “Alternative fuels: a strategic option 2 for the Euro-Mediterranean area?” (Combustibili alternativi: opzione strategica 2 per l’area euromediterranea). Un lavoro frutto della collaborazione tra il Centro studi Srm, collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo, e l’Esl@Energy Center del Politecnico di Torino, e della collaborazione con la Fondazione Matching Energies.
DIMINUISCE LA QUOTA DI PETROLIO
Il rapporto si concentra sul processo di transizione energetica nell’area euro-mediterranea e sul ruolo che possono rivestire i combustibili alternativi. Per l’Unione Europea il petrolio è ancora la principale fonte energetica, ma la sua quota è diminuita di 6 punti percentuali negli ultimi due decenni, passando dal 38,7% al 32,7%. Nello stesso periodo aumenta la quota del Gas dal 20,6% al 24,4%.
Salto in avanti di rinnovabili e biocarburanti che hanno guadagnato più di 11 punti percentuali passando da una quota del 6,4% ad una del 17,9%.
CROLLANO LE FORNITURE DI GAS RUSSO
Nel 2022 le forniture di gas dalla Russia per l’Unione europea sono diminuite dell’80%. A livello strategico sarà importante il nuovo ruolo centrale del Mediterraneo, in particolare del Nordafrica per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico nel breve e medio periodo.
Il ritmo di crescita della capacità rinnovabile in Medio Oriente e Nord Africa dovrebbe aumentare di oltre il 100% nei prossimi 5 anni, passando da 15 GW a oltre 32 GW.
I biocombustibili svolgono attualmente un ruolo fondamentale nella decarbonizzazione del settore dei trasporti dell’UE, rappresentando l’83% del totale dei combustibili utilizzati nel 2020.
I PORTI E I TRASPORTI MARITTIMI
I trasporti marittimi e la portualità hanno un ruolo sempre più importante negli scenari e stanno andando verso nuovi modelli sempre più volti allo sviluppo energetico: Green Ports e Green Ships. I porti di fatto stanno diventando poli di sviluppo industriale ed energetico. In quanto terminali di energie fossili e rinnovabili, nonché luoghi di sbocco di pipelines provenienti in particolare dal Nord-Africa che portano flussi di energia e anche vicini a industrie ad alta intensità energetica. Questo ne accrescerà il valore strategico ed economico.
La portualità italiana ha una importante caratterizzazione energetica: il 34% del traffico è costituito da rinfuse liquide (oltre 163 milioni di tonnellate nel 2021). Nei primi 6 mesi del 2022 sono state superate le 80 milioni di tonnellate (+5,6% sul 2021). Da gennaio a ottobre 2022 il 63% della flotta negli orderbook (navi nei cantieri in costruzione) è rappresentato da mezzi alimentati con combustibili alternativi, prevalentemente gas naturale liquefatto e metanolo.
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