Case e ospedali di comunità: come funziona la rete dell’assistenza territoriale dell’Asst Valle Olona
Il direttore Eugenio Porfido ha presentato i direttori dei distretti dell'Asst e indicato l'attività e gli obiettivi che avranno
Migliorare le liste d’attesa, evitare il ricorso al pronto soccorso, abbassare le percentuali di riospedalizzazioni, intercettare il bisogno prima che diventi acuto. Sono questi gli obiettivi principali delle case della comunità che si stanno attivando sul territorio. Lo hanno spiegato il direttore dell’Asst Valle Olona Eugenio Porfido e il direttore socio sanitario Marino dell’Acqua. « Per anni, la medicina moderna ha investito sulla soddisfazione dei bisogni prioritari sulla base delle emergenze – spiega il direttore Porfido – oggi siamo in una fase, che definirei di postmoderna, che mira a dare risposte ai bisogni dove si presentano. Un esempio su tutti è l’investimento sulla telemedicina per curare al domicilio».
AL CENTRO DELLA RETE DI ASSISTENZA E’ IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE
II territorio, dunque, torna a essere centrale nell’organizzazione della sanità: « Al centro rimane il medico di medicina generale ma attorno a lui verrà creata una rete dove sinergia e collaborazione saranno fondamentali. Entriamo in una fase di dialogo e confronto tra ospedale e territorio, dove ciascuno continuerà a svolgere il suo compito primario ( ospedale per acuti e territorio per cronicità e riabilitazione) in un’ottica di integrazione».
Il primo compito che spetterà alle case di comunità sarà quella di descrivere i bisogni di un territorio: « Sarà un lavoro di indagine per andare a intercettare chi oggi è fuori dai radar sanitari – continua Porfido – chi è solo, non riesce a gestire la patologia, cioè quelle persone che poi hanno bisogno del pronto soccorso. Pensiamo di riuscire così a individuare un 7/8 per cento di pazienti che nessuno si prende in carico. Casi soprattutto sociali, che i comuni da soli non riescono a individuare»
Le case della salute, che sono state aperte o verranno attivate il prossimo anno, saranno dei punti di studio e di confronto : « Quest’anno lo abbiamo dedicato ad avviare le strutture – spiega bel direttore socio sanitario – nel 2023 faremo decollare esperienze e sperimentazioni per ridurre la frammentazione dei servizi esistenti per dare risposte il più possibile uniformi e concentrate ai cittadini».
Il compito di creare la rete territoriale e renderla rispondente alle esigenze di pazienti cronici o in riabilitazione spetterà ai direttori di distretto, appena nominati dal direttore dell’Asst Valle Olona.
STUDIARE IL BISOGNO E PREDISPORRE LE RISPOSTE SUL TERRITORIO
Spetterà a loro il compito di analizzare il bisogno, studiare le risposte, attivare i protocolli e i percorsi in un dialogo costante con i medici curanti, prima di tutto ,e poi altri attori del settore sociale o socio assistenziale.
IL DISTRETTO DI BUSTO ARSIZIO E CASTELLANZA
Alla guida del distretto più popoloso di Busto Arsizio e Castellanza è stata nominata la dottoressa Antonella Scampini, medico con specializzazione in igiene e medicina preventiva, dipendente della Valle Olona dal 2016. Coordinerà le due case della salute di Busto, quella hub e quella spoke, suddivise per tipologia di prestazione: da una parte quelle di tipo amministrativo ( patenti, scelta/revoca, ecc) dall’altra i servizi più prettamente sanitari, oltre alle future strutture di Castellanza e di Fagnano Olona. Tra le principali emergenze sul suo tavolo quella della carenza dei medici curanti a Castellanza: « A gennaio circa 5000 cittadini rimarranno scoperti. Stiamo provando diverse soluzioni ma la mancanza di medici ci preoccupa».
IL DISTRETTO DI GALLARATE
A Gallarate nominato il dottor Claudio Iametti, una vita intera spesa all’interno dell’azienda ospedaliera prima di passare al dipartimento di prevenzione dell’allora Asl di Varese. Sarà lui a guidare le due case di comunità cittadine organizzate, come quelle a Busto, suddivise per tipologia di prestazione: Villa Sironi in piazza Giovine Italia e in corso Leonardo Da Vinci. Sempre a lui fa capo quella inaugurata la scorsa settimana a Cassano Magnago.
IL DISTRETTO DI SARONNO
A Saronno nominato l’unico “forestiero”: si tratta del dottor Luca Maffei che arriva da Brescia dove ha maturato una lunga esperienza nelle professioni sanitarie per poi vincere il bando promosso dall’Asst Valle Olona. A lui fa capo la casa della comunità di Saronno, operativa da qualche mese, la sede di via Adua a Caronno Pertusella dove è opertivo ogni venerdì l’ambulatorio dell’infermiere di comunità. Caronno Pertusella e una sperimentazione avviata con i medici di medicina generale di Cislago per la presa in carico dei pazienti fragili. Tra i progetti futuri anche quello di un’unità mobile con a bordo alcune delle figure mediche e sanitarie richieste per rispondere alle richieste dei cittadini nei singoli comuni di residenza.
IL DISTRETTO DI SOMMA LOMBARDO
A Somma Lombardo, infine, nominata la dottoressa Vittoria Frontuto, a lungo direttrice del DAPSS della Valle Olona che coordinerà, oltre alla casa di Lonate Pozzolo, i due ospedali di comunità che verranno attivati a Somma: uno operativo da gennaio all’interno del Bellini e uno che verrà ricavato dalla palazzina di via Fuser, una volta ristrutturata, e che sarà destinata ai pazienti indicati dai medici curanti.
L’idea di concentrare i 40 letti dell’ospedale di comunità si collega allo sviluppo futuro del Bellini che, una volta costruito l’ospedale unico, sarà il polo dedicato alla cronicità e alla riabilitazione.
I VANTAGGI DEL NUOVO SISTEMA TERRITORIALE SI VEDRANNO NEI PROSSIMI ANNI
1362103 Abbiamo volutamente scelto dei direttori con professionalità ed esperienze differenti – ha chiarito Porfido – perchè ciascuno metterà la propria visione e la propria esperienza per avviare progetti che poi verranno condivisi a livello di coordinamento. Le migliori attività saranno poi messe a sistema. Ci aspettiamo di avere i primi indicatori dopo un anno. Questo processo, però, avrà bisogno di tempo per essere avviato e sedimentato. Il cambiamento radicale ha bisogno di anni»
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