Diagnosi tardive e scorretti stili di vita fanno lievitare i casi di tumore in Italia

Uno studio fotografa l'incidenza e le neoplasie più frequenti. Quest’anno, si stimano 390.700 nuove diagnosi in aumento rispetto al 2020. Leggera prevalenza tra gli uomini (205.000) rispetto alle donne (185.700)

mammografia

Diagnosi tardive e scorretti stili di vita stanno alzando il numero di diagnosi oncologiche. È quanto emerge da uno studio effettuato AIOM, AIRTUM, Fondazione AIOM, ONS, PASSI, PASSI d’Argento e SIAPeC-IAP e presentato al Ministro della Salute Schillaci.  In Italia, quest’anno, si stimano 390.700 nuove diagnosi di cancro in aumento rispetto al 2020 quando furono 376.600. C’è una leggera prevalenza tra gli uomini  205.000 rispetto alle donne 185.700.  In due anni, l’incremento è stato di 14.100 casi e questo dato è collegato in modo diretto all’invecchiamento dell’età della popolazione. 

IL TUMORE PIU’ DIAGNOSTICATO

Il tumore più frequentemente diagnosticato, nel 2022, è stato il carcinoma della mammella (55.700 casi, +0,5% rispetto al 2020), seguito dal colon-retto (48.100, +1,5% negli uomini e +1,6% nelle donne), polmone (43.900, +1,6% negli uomini e +3,6% nelle donne), prostata (40.500, +1,5%) e vescica (29.200, +1,7% negli uomini e +1,0% nelle donne). 

Stratificando il confronto per fasce di età , si nota, come nel primo semestre del 2020, ci sia stato un aumento della mortalità complessiva per tumori nelle persone di età maggiore o uguale a 85 anni (+4,0% nel primo semestre 2020 rispetto al corrispettivo periodo 2015-2019). Viceversa, nelle altre fasce di età è emersa una costante diminuzione (da -10,8% sotto i 50 anni a -2,6% tra i 50 e i 64 anni). È interessante notare come la mortalità per tumore del pancreas sia aumentata in tutte le età mentre quella per il polmone sia costantemente diminuita.

STILI DI VITA IN PEGGIORAMENTO

La pandemia ha determinato, nel 2020, un calo delle nuove diagnosi, legato in parte all’interruzione degli screening oncologici e al rallentamento delle attività diagnostiche, ma oggi si assiste alla ripresa dei casi di cancro anche perché, come hanno sottolineato gli esperti, il 33% degli adulti è in sovrappeso e il 10% obeso, il 24% fuma e i sedentari sono aumentati dal 23% nel 2008 al 31% nel 2021. Va letta, però, positivamente la ripresa dei programmi di screening, tornati nel 2021 ai livelli prepandemici, in particolare quello mammografico raggiunge la copertura del 46%, per il colon-retto del 30% e per la cervice uterina del 35%.

Alla riattivazione dei programmi di prevenzione secondaria corrisponde un incremento del numero di interventi chirurgici per cancro del colon-retto e della mammella, anche in stadio iniziale. 

Come emerge dall’indagine che ha coinvolto 10 anatomie patologiche per i tumori della mammella e 12 per il colon-retto, il numero di carcinomi della mammella operati nel 2020 è risultato inferiore del 4,7% (-151 casi) rispetto al 2019, per poi risalire nel 2021 (+ 441 casi, +14,5%). Nel 2020, il numero di carcinomi del colon-retto operati è risultato inferiore del 10,8% (-238 casi) rispetto al 2019, mentre è cresciuto di 233 casi (+11,9%) nel 2021 rispetto al 2020.

IL CANCRO E’ POTENZIALMENTE PREVENIBILE

La trasformazione di una cellula normale in cellula neoplastica è un processo biologico di lunga durata che si realizza per un progressivo accumulo di anomalie genetiche, funzionali e morfologiche causate da molteplici agenti. In linea generale, le cause note delle alterazioni nella genesi del cancro sono legate agli stili di vita, a esposizioni ambientali o ad agenti infettivi, a mutazioni genetiche non ereditarie casuali (i.e. “sporadiche”) o, meno frequentemente, ereditarie

Il cancro è, anche, una patologia cronica potenzialmente più prevenibile ed oggi anche più “curabile” rispetto al passato. Ogni sforzo deve passare dal potenziamento della prevenzione sia primaria, che riguarda gli stili di vita e i comportamenti pericolosi, e di quella secondaria con screening e visite di controllo per individuare precocemente la malattia tumorale.

Screening mammografico: Il valore medio italiano della proporzione di donne che hanno eseguito la mammografia rispetto a quelle aventi diritto, che nel 2020 si era attestato al 30%, nel 2021 ritorna in linea (46,3%) con i valori di copertura del periodo 2018-2019. Al Nord i valori di copertura, stabili intorno al 61% nel biennio 2018-2019, si sono ridotti drasticamente al 40% nel 2020 per poi ritornare, nel 2021, ai valori pre-pandemici.

Screening colo-rettale: Il livello di copertura dello screening colorettale è decisamente inferiore ai valori registrati per lo screening mammografico, sia per macro area geografica che complessivamente per l’Italia. In epoca pre-pandemica, la proporzione complessiva di soggetti che hanno eseguito un test di screening sul totale degli aventi diritto si attestava intorno al 30%, per ridursi al 17% nel 2020 e risalire al 30% nel 2021. Analizzando il Nord nel biennio 2018-2019 l’indicatore di copertura si collocava intorno al 43-42%, calava al 24% nel 2020 con un recupero e addirittura un lieve miglioramento (45%) rispetto alla fase pre-pandemica nel 2021.

Screening cervicale: Lo screening cervicale mostra proporzioni pre-pandemiche di esecuzione del test intorno al 38-39% delle donne aventi diritto, un calo al 23% nel 2020 e un livello di copertura del 35% nel 2021. In epoca pre-pandemica nel Nord e Centro i valori dell’indicatore di copertura erano molto simili, ponendosi a seconda dell’area e dell’anno tra il 44% e il 48%. Nel 2020 entrambe le aree hanno registrato una riduzione della copertura che è stata decisamente più marcata per il Nord (25%) e meno per il Centro (38%) e con una ripresa nel 2021 al 41% al Nord e al 44% al Centro. 

Le percentuali di morti prevedibili per tipo di tumore

Polmone tracce bronchi : 42% uomini e 27% donne
Colon retto 13% uomini e 16% donne
Cervice uterina 18% donne
Fegato 7% uomini e 4% donne
Stomaco 6,6% uomini e 2,5% donne
Mammella 11% donne
Pancreas 3,5 uomini  e 4,6% donne
Vescica, leucemia, rene utero le possibilità di guarigione sono molo basse ( 2%)

MORTALITA’

Nel primo semestre del 2020, in Italia i tumori nel loro complesso sono stati la causa di morte di 48.449 uomini e 39.290 donne: un numero complessivamente inferiore del 2,6% negli uomini e dell’1,0% nelle donne rispetto al numero medio registrato nel primo semestre del periodo pre-pandemico 2015-2019 – quando si erano registrate 49.742 morti per tumore negli uomini e 39.687 nelle donne. 

Un marcato calo della mortalità nel primo semestre del 2020 è emerso per i tumori respiratori (-8,8% per il tumore del polmone, –7,6% laringe, –4,1% per cavo orale), dello stomaco (-8,1%) e fegato (-5,9%).

Al contrario, marcati aumenti sono stati documentati per i tumori del pancreas (+8,3%), della tiroide (+15,9%), del sistema nervoso centrale (+3,3%) e per il melanoma (+4,7%).

Un quadro anche più eterogeneo è emerso tra le donne, con marcate diminuzioni (p.es., –15,8% per la laringe e il fegato, –8,7% per lo stomaco, –6,7% per la tiroide) e incrementi (p.es., +8,3% esofago, +6,3% pancreas, +9,9% cervice uterina) (Tab. 11). Va anche sottolineata una discrepanza tra i risultati emersi negli uomini e nelle donne per varie sedi, tra le quali il polmone (+2,0% nelle donne e -8,8% negli uomini), il melanoma (+4,7% negli uomini e –2,8% nelle donne) e la tiroide (+15,9% negli uomini e –6,7% nelle donne) 

SOPRAVVIVENZA A 5 ANNI

A fronte dei 2 milioni e mezzo di cittadini che vivevano in Italia nel 2006 con una pregressa diagnosi di tumore, si è passati a circa 3,6 milioni nel 2020, il 37% in più di quanto osservato solo 10 anni prima. L’aumento è stato particolarmente marcato per coloro che vivono da oltre 10 o 15 anni dalla diagnosi. Nel 2020, circa 2,4 milioni di persone (65% del totale) hanno ricevuto la diagnosi da più di 5 anni, mentre 1,4 milioni (39% del totale) da oltre un decennio. Sono oltre un quarto (27%) le persone guarite tra quelle che vivono dopo una diagnosi di tumore.

Sopravvivenza a 5 anni nelle diverse patologie oncologiche

Testa collo: 59% Uomini e 62% donne
Esofago: 13% uomini e 22% donne
Stomaco : 30% uomini e 35% donne
Colon Retto 65% uomini e 66% donne
Fegato: 22% uomini e 22% donne
Pancreas : 11% uomini e 12% donne
Polmone: 16% uomini e 23% donne
Melanomi: 88% uomini e 91% donne
Mesoteliomi: 11% uomini e 14% donne
Mammella: 88%
Utero : 79%
Ovaio: 43%
Prostata 91%
Testicolo 93%
Rene: 71% uomini e 71% donne
Vescica: 80% uomini e 78% donne
Sistema nervoso centrale: 24% uomini e 27% donne
Tiroide: 92% uomini e 96% donne
Linfoma di Hodgkin: 85% uomini e 87% donne
Linfoma Non Hodgkin: 67% uomini e 70% donne
Leucemie: 48% uomini e 47% donne

AMBIENTE E TUMORE

L’Unione Europea ha la legislazione ambientale più avanzata al mondo. Richiede che tutte le sostanze vengano sottoposte a test di tossicità prima di essere immesse sul mercato, e che, nel caso di dubbio, si applichi il principio di precauzione. Tuttavia, le sfide di fronte a noi richiedono più attenzione all’ambiente ma anche strumenti nuovi di ricerca.  Diversi interventi che riducono il rischio di cancro e altre malattie croniche sono anche efficaci nel mitigare il cambiamento climatico: per esempio, la riduzione dei consumi di carne rossa; una transizione verso il trasporto attivo; la rinuncia al carbone e una progressiva attenuazione nell’uso dei combustibili fossili.

PREVISIONI

Tra il 2020 e il 2040, secondo le stime prodotte dalla IARC il numero assoluto annuo di nuove diagnosi oncologiche in Italia aumenterà, in media dell’1,3% per anno negli uomini e dello 0,6% per anno nelle donne (Fig. 39) Questo aumento annuo del numero assoluto di tumori riguarderà, sempre in base alle stime della IARC per l’Italia per il 2020-2040, anche i tumori più frequenti, quale il tumore della mammella nelle donne (+0,2% per anno), il tumore della prostata negli uomini (+1,0% per anno) e il tumore del polmone in entrambi i sessi (+1,3% per anno) (Fig. 40a, 40b, 40c). Per il periodo 2020-2025, la IARC stima che, in Italia, il numero complessivo di nuove diagnosi di tumori (esclusi i tumori della cute non melanoma) passi, negli uomini, da 199.500 a 213.800 e nelle donne cresca da 183.200 a 189.500

Relativamente al numero di nuove diagnosi per le sedi neoplastiche più frequenti, la IARC stima che negli uomini italiani nel 2022 verranno diagnosticati 40.500 nuovi tumori della prostata, che continua a essere il tumore maschile più frequente, il 19,8% di tutti i tumori maschili. Il tumore del polmone con 29.300 nuovi casi (14,3% dei tumori maschili) rappresenta il secondo tumore più frequente negli uomini italiani nel 2022, seguito da 26.000 tumori del colon retto (12,7% dei tumori maschili) e da 23.300 tumori della vescica (11,4% dei tumori maschili).

Ben distanziati per numero assoluto di nuove diagnosi stimate per l’anno 2022 (ciascuno rappresentando meno del 5% di tutti i tumori maschili) seguono il tumore dello stomaco (8.800 casi), del fegato (8.100 casi), i linfomi non-Hodgkin (8.100 casi), del rene (7.800 casi), i melanomi (7.000 casi), e i tumori del pancreas (6.600 casi).

Nelle donne italiane, nel 2022 verranno diagnosticati 55.700 nuovi tumori della mammella, che continua a essere di gran lunga il tumore femminile più frequente, rappresentando il 30.0% di tutti i tumori nelle donne. Il tumore del colon retto con 22.100 nuovi casi (11,9% dei tumori femminili) rappresenta il secondo tumore più frequente nelle donne italiane nel 2022, seguito da 14.600 nuovi casi di tumore del polmone (7,9% dei tumori femminili nel 2022) e da 10.200 tumori dell’endometrio (5,5% dei tumori femminili).

Ben distanziati per numero assoluto di nuove diagnosi stimate per l’anno 2022 (ciascuno rappresentando meno del 5% di tutti i tumori) seguono il tumore della tiroide (8.700 casi), del pancreas (7.900 casi), i linfomi non-Hodgkin (6.300 casi), i tumori dello stomaco e della vescica (5.900 casi per entrambe le patologie), e i melanomi (5.700 casi) (Tab. 23).

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Pubblicato il 19 Dicembre 2022
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