Fabio Lunghi: “Tra un mese chiederò la Naspi”
Il presidente della Camera di commercio termina a dicembre il suo mandato. Tra una battuta e l'altra, durante la cena natalizia di ManagerItalia Lombardia, ha fatto un bilancio del suo incarico
«Tra un mese chiederò la Naspi». Il presidente della Camera di commercio di Varese Fabio Lunghi, intervenuto alla cena natalizia di ManagerItalia al Castello dei Visconti di San Vito a Somma Lombardo, era in vena di scherzare. In scadenza di mandato ha però colto l’occasione per fare pubblicamente il punto della situazione .
«Sono diventato presidente della Camera di commercio a gennaio del 2018 – ha proseguito Lunghi – Ho avuto una bella mira perché tra il Covid, la crisi energetica, quella delle materie prime e la guerra in Ucraina posso dire che non ci siamo annoiati».
In realtà Lunghi il suo bel da fare ce l’ha già. Tolto il cappello di presidente dell’ente camerale, dovrà rimettere quello di imprenditore del settore informatico.
Sul mandato che va a concludersi ha detto: «Il leit motiv dell’ente camerale in questi cinque anni è stato passare dalle parole ai fatti. Sono arrivato in Camera di Commercio con un mondo associativo diviso e abbastanza conflittuale. Oggi i nostri stakeholder, ciascuno con le proprie peculiarità, concertano e coordinano le loro attività. Questo clima ci ha permesso di affrontare in modo attivo tutto quello che ci si è parato davanti negli ultimi cinque anni».
La provincia di Varese è un territorio ad alta densità imprenditoriale con uno straordinario romanzo industriale scritto nel corso di due secoli che ha dovuto far fronte a notevoli cambiamenti, non ultimo quello determinato dall’avvento del digitale. «Abbiamo fatto pulizia nel registro delle imprese – ha spiegato Lunghi – Eravamo 87mila imprese ma nel frattempo il mondo camerale si è riformato. Oggi la nostra provincia sa di avere 58mila imprese attive che arrivano a più di 70mila con le sedi distaccate. Questo è uno dei territori più importanti del Paese in termini di export, ricerca e innovazione».
Il distretto varesino, come tanti altri distretti industriali italiani, ha un tessuto economico costituito per lo più da pmi. Una condizione che rilancia ciclicamente nel dibattito economico il tema della sfida della crescita delle imprese. «Come fanno a crescere? – ha concluso Lunghi – Crescono se le famiglie che ne detengono la proprietà hanno il coraggio di capire che la compresenza dei manager è fondamentale per avere un punto di vista differente. Noi imprenditori siamo tutti bravi a trovare la pagliuzza nell’occhio delle imprese degli altri, ma quando si tratta di farlo in casa nostra non siamo così bravi ad analizzare i problemi».
Nell’era delle crisi globali la “controparte” non esiste più
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