“La maggioranza spieghi cosa sta succedendo all’ufficio tecnico di Gazzada Schianno”

I consiglieri di minoranza abbandonano il consiglio comunale e chiedono in una lettera un confronto chiaro e franco sulla gestione di un'area così importante

i comuni della provincia di Varese

La minoranza abbandona l’aula del consiglio comunale di Gazzada Schianno e motiva la decisione con una lettera in cui chiede un confronto franco con la giunta. Uno strappo che affonda le radici in lunghi mesi di rapporti tesi, incomprensioni e richieste di delucidazioni rimaste inevase.

«Abbiamo deciso di non partecipare al Consiglio Comunale del 12 dicembre 2022 in segno di protesta dopo che la nostra proposta di discutere dell’attuazione del programma elettorale, dell’impianto di illuminazione pubblica e di relazionarci sul “Mading” sono state valutate come semplici richieste di informazioni e non come proposte di delibere. Ci pare che questa risposta sia l’ennesima volontà di questa amministrazione di evitare il confronto», si legge in una lettera firmata da tutti i consiglieri comunali dell’opposizione Maffiolini, Frattini, Crugliano, Bosco, Minonzio.

Resta sempre sottesa la questione delle indagini che la magistratura sta portando avanti da mesi per alcuni i lavori eseguiti su alcune strade comunali; ad oggi solo per per le asfaltature sospette avvenute a Gazzada Schianno gli indagati sono quattro: oltre a sindaco e assessori risulta iscritto nel registro delle notizie di reato anche un tecnico in servizio in Comune: «Il confronto si nega anche davanti alla nuova richiesta di incontro per affrontare la situazione insostenibile dell’ufficio tecnico dopo i recenti fatti che hanno interessato il consulente volontario, ex Responsabile dell’ufficio tecnico e, nei mesi scorsi, un altro membro della Giunta – si legge ancora nella lettera -. La rinuncia della dipendente che ha chiesto di essere sollevata, anticipatamente, dall’incarico di Responsabile dell’Ufficio Tecnico, sostituita dal sindaco persona priva di competenze tecniche in materia, è un ulteriore segno di disagio e preoccupazione. Esposti ai Carabinieri di aziende e professionisti, ricorsi al TAR e interventi di avvocati per problemi sempre riguardanti l’Ufficio Tecnico non fanno altro che alimentare nella minoranza perplessità sull’operato dell’amministrazione».

«E sempre riguardo ai ruoli dei dipendenti, siamo perplessi, avendo una figura professionale in organico, scoprire che non sia stato chiesto all’ingegnere in servizio di assumere il ruolo di Responsabile del servizio di prevenzione e protezione, quale laureato in Ingegneria della sicurezza, affidando direttamente l’incarico a un società esterna per 10.500,00 euro per il triennio 22/24. Da ultimo – si chiude la lettera – rinnoviamo la richiesta di un incontro con tutti i Consiglieri Comunali per confrontarci sugli ultimi gravi accadimenti e individuare le possibili soluzioni nell’interesse del nostro paese».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Dicembre 2022
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