Letizia Moratti: “In ascolto dei territori, a Venegono e Tradate belle risposte ai bisogni sociali”
La candidata alla presidenza di Regione Lombardia ha visitato il centro per il lavoro di Venegono Inferiore e la Casa della Città siolidale di Tradate, ma ha parlato anche dell'ospedale unico di Busto e Gallarate e delle Case di comunità
Niente comizi né anticipazioni del programma elettorale. Per Letizia Moratti – candidata alla presidenza di Regione Lombardia con la sua lista “Letizia Moratti Presidente “, sostenuta da altre liste civiche e dal Terzo polo – la visita di questa mattina nel Tradatese è stata essenzialmente un momento di ascolto del territorio e di incontro con due realtà che operano nel settore sociale.
«Nel mio percorso per la presidenza di Regione Lombardia cerco di analizzare quali sono le criticità dei diversi territori, vedendo se ci sono esempi positivi che possano poi essere replicati per diventare una risposta a queste criticità».
Accompagnata dal coordinatore provinciale della lista civica Lombardia Migliore Luca Ferrazzi e accolta dal sindaco di Venegono Inferiore Mattia Premazzi, Letizia Moratti ha iniziato la sua giornata visitando il Polo per il lavoro, nella sede di Officina caffè dove da alcuni anni si stanno facendo convergere tutta una serie di servizi di ambito distrettuale centrati sul lavoro e l’integrazione sociale.
«Varese è una provincia che ha un numero elevato di giovani che non studiano e non lavorano. Per questo ho visitato un centro per il lavoro come quello di Venegono Inferiore che forma i giovani, li orienta e li avvicina al mondo del lavoro, dando una risposta al tema non solo della disoccupoazione ma anche dell’inclusione sociale».
Poi un incontro con le responsabili del Distretto di Tradate per fare il punto su quattro progetti avviati in ambito socio assistenziale finanziati con i fondi del Pnrr sui temi della disabilità, dell’autosufficienza, dei minori e delle dimissioni protette. In questo contesto la candidata ha parlato delle case di comunità, difendendone l’importanza: «Proprio qui a Tradate ho inaugurato come assessore al Welfare una tra le prime Case di comunità e non è vero che sono scatole vuote ma sono lo strumento per un diverso approccio alla sanità, più vicino ai cittadini e alle loro esigenze, oltre ad essere uno degli impegni che l’Italia ha preso con l’Europa per i fondi del Pnrr».
Letizia Moratti con il suo staff si è poi recata a a Tradate, alla Casa della Città solidale, associazione che rappresenta una tra le più significative esperienze di sostegno alla povertà e alla fragilità economica del territorio. «Il territorio varesino presenta criticità anche per quanto riguarda la povertà. La provincia di Varese è settima nella classifica della regione per reddito, con una media di circa 15mila euro ma con un 22% dei cittadini che guadagna circa 10mila euro. C’è una povertà che sta crescendo insieme alla disoccupazione e ho voluto visitare la casa della Città solidale perché ha un modo molto interessante di rapportarsi al bisogno delle persone perché non si limita alla distribuzione di alimenti, che ovviamente è importantissima, ma coinvolge le persone assistite in progetti di cittadinanza attiva».
La candidata presidente, parlando con i giornalisti a margine dei suoi incontri, ha anche accennato alla questione dell’ospedale unico di Busto Arsizio e Gallarate: «Io non sono per demolire le cose buone che sono state fatte. L’ospedale di Busto e Gallarate quando sarò presidente andrà avanti. In questi anni c’è il rischio, in attesa che il nuovo ospedale venga completato, che medici e personale ospedaliero nell’incertezza lascino, a tutti loro dico, continuate a impegnarvi in questi due ospedali perché domani avrete un bellissimo nuovo ospedale e in questo momento i nostri concittadini hanno bisogno di serenità e sicurezza rispetto ai due ospedali esistenti».
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