Il Natale punk e sgangherato dei BlockBastards
A Natale ci si ritrova in famiglia, no? E così quattro quasi-quarantenni rimettono in pista la band dei vent'anni, con un Tannebaum fracassone
Un Natale scanzonato e ad alto volume, con il ritorno dei BlockBastards, punk rock made in Somma Lombardo.
Quattro quasi-quarantenni che hanno rimesso su la band, a distanza di quasi vent’anni, per interpretare un brano natalizio, Tannenbaum celebre canto tedesco d’antica origine, intepretato con distorsore d’ordinanza e rullante aperto..
Natale si fa con i tuoi, no? E alla fine gli amici dell’adolescenza possono diventare famiglia. «Abbiamo iniziato a suonare insieme a quindici anni nel 1998, ascoltavamo il punk» ci racconta Stefano Pelosi, voce del gruppo, che vede Davide Sartori alla chitarra, Michele Vulcano alla batteriaa, Stefano Caniati al basso.
Abitavano tutti a Somma Lombardo, in quel fine anni Novanta dove il punk viveva una nuova ondata mondiale e italiana e in cui c’era spazio per una miriade di gruppi (spazi fisici: un locale dove stare stretti, un palco, un salone dove pogare) .
«Abbiamo suonato insieme fino al 2004, tra Varese e Como, nei locali e nelle feste di paese, al Melo di Gallarate: ci divertivamo». Il gruppo si scioglie nel 2004, si perdono di vista come capita, alcuni si trasferiscono altrove (poco lontano, tra Milano e Como).
Poi salta fuori l’idea di ritrovarsi insieme, debuttando appunto con un brano natalizio che va benissimo nelle playlist delle cover punk fuori contesto (tra una Wonderful world e qualcosa dei Presidents of the Usa). O se preferite nella playlist del Natale sgangherato, tra i Dropkick Murphys e Shane MacGowan ubriaco.
«Adesso abbiamo già pezzi in cantiere, pezzi nuovi» continua Stefano Pelosi. «Ritrovarci a suonare insieme dopo tanto è una botta di vita. La crisi di mezza età l’abbiamo presa così, con questo toccasana».
Intanto, il Tannebaum natalizio è pronto. Ma perché cantato in tedesco, quando ci sono anche versioni inglesi e italiane? «Perché io non conosco una parola di tedesco». E il risultato è in linea con lo spirito caciarone del pezzo.
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