Arrestato Matteo Messina Denaro, uno degli ultimi boss di Cosa nostra
Noto anche con i soprannomi U siccu e Diabolik, 60 anni è considerato tra i latitanti più pericolosi e ricercati al mondo
È stato arrestato questa mattina, 16 gennaio 2023, Matteo Messina Denaro. Noto anche con i soprannomi U siccu e Diabolik, 60 anni è un mafioso italiano, legato a Cosa nostra, considerato tra i latitanti più pericolosi e ricercati al mondo. La notizia è stata diffusa da Rainews24.
L’inchiesta che ha portato alla cattura del capomafia di Castelvetrano è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido. L’arresto è avvenuto a Palermo nella mattina di lunedì.
Messina Denaro è stato arrestato all’interno della clinica “Maddalena”, per alcune terapie, e non ha opposto resistenza: «Il dispositivo che avevamo predisposto era in grado di far fronte a qualsiasi evenienza», ha specificato il capo dei Ros, il generale di divisione dei carabinieri Pasquale Angelosanto ai microfoni della Rai che ha informato che l’arrestato è stato «trasportato in una località sicura».
Capo del mandamento di Castelvetrano e rappresentante indiscusso della mafia nella provincia di Trapani, risulta essere attualmente uno dei boss più potenti di tutta Cosa nostra, arrivando a esercitare il proprio potere ben oltre i confini della propria provincia, come in quelle di Agrigento e, addirittura, di Palermo. Per quanto tradizionalmente il potere assoluto sull’intera organizzazione non possa essere concentrato nelle mani di un padrino estraneo a Palermo e, sebbene dopo la morte di Salvatore Riina, non vi siano più state prove di un’organizzazione piramidale di Cosa nostra, alcuni inquirenti si sono esplicitamente riferiti al latitante castelvetranese come all’attuale capo della commissione interprovinciale di Cosa Nostra. Altre fonti vedono il boss ormai esclusivamente alle prese con la propria latitanza, forse anche lontano dalla Sicilia, formalmente solo con il ruolo di referente mafioso della provincia di Trapani, ma senza un ruolo attivo all’interno di Cosa nostra. Questa ipotesi è sempre meno accreditata, viste le dichiarazioni di Vito Galatolo e le continue tracce del latitante che appaiono spesso in Sicilia, in particolar modo a Castelvetrano (da wikipedia).
«Grandissima soddisfazione per un risultato storico nella lotta alla mafia» esprime il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi commentando la notizia dell’arresto del latitante di mafia Matteo Messina Denaro, appena appresa al suo arrivo ad Ankara, dove si trova per incontrare il suo omologo turco.
«Complimenti alla procura della Repubblica di Palermo e all’Arma dei Carabinieri che hanno assicurato alla giustizia un pericolosissimo latitante. Una giornata straordinaria per lo Stato e per tutti coloro che da sempre combattono contro le mafie» ha aggiunto il ministro Piantedosi sulla cattura del boss, nella cui ricerca erano impegnate anche all’estero tutte le Forze dell’ordine.
Durante una recente visita in provincia di Varese il capo dell’anticrimine, il prefetto Francesco Messina aveva parlato ad una platea di ragazzi delle scuole superiori proprio della figura di Matteo Messina Denaro; alla domanda di un giovane circa la necessistà di arrestare l’ultimo super ricercato di Cosa Nostra il prefetto rispose: «Lo faremo», lasciando intendere di una fitta attività investigativa in corso.
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