Cugliate Fabiasco e il nuovo campanile di San Giulio: il vescovo in visita incontra la comunità
Una domenica mattina speciale con diversi sindaci e tanti fedeli arrivati a centinaia per ammirare il restauro. I versi dei salmi diventano murali: “Ecco l'opera del Signore: una meraviglia ai nostri occhi”
Sole e gelo, fede e curiosità: alla fine la voglia di trovarsi insieme per festeggiare il restauro del campanile del paese ha trasformato una domenica mattina in un giorno di festa come da tempo non se ne vedevano e che forse ha voluto idealmente celebrare anche la fine di un periodo da dimenticare, quello degli inverni chiusi in casa a sperare, o ad aspettare. Invece i sorrisi stampati sul volto del vescovo di Como, il cardinal Oscar Cantoni, del prefetto di Varese Rosario Pasquariello e dei tanti sindaci in fascia tricolore è stato il viatico migliore per salutare assieme ai cittadini il campanile della chiesa di San Giulio rimesso a nuovo: erano centinaia i presenti. Alla celebrazione della messa è seguita la benedizione sul sagrato della chiesa direttamente dalle mani del cardinale. Il parroco Don Mario ha ringraziato Marco Gasparoli «della ditta che con tanta attenzione e competenza ha restaurato il nostro campanile».
Un’opera che ha nascosto per qualche tempo anche una sorta di piccolo mistero attorno al quale si era nebulizzata la suspence legata alle scritte che campeggiano sulla facciata: quali frasi erano state vergate dai decoratori? Arcano svelato: si tratta del salmo 117, ai versi 22-23 “La pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d’angolo; ecco l’opera del Signore: una meraviglia ai nostri occhi.”
Infatti Giancarlo Rossi, portavoce della comunità dei fedeli di Cugliate Fabiasco dopo aver ringraziato il cardinale e l’amministrazione comunale ha rivelato il contenuto delle scritte che campeggiano sotto “Domus Dei”, sul campanile: «Si è fatta gara con Don Mario per scoprire cosa ci fosse scritto», ha detto, «e ora lo sappiamo». Massimo Sassi di Valmorea, l’architetto che ha seguito i lavori e che non ha potuto essere presente, ha inviato un messaggio nel quale ha parlato «dell’intervento di restauro conservativo per valorizzare il bene rispettando le peculiarità artistiche, con lavori urgenti a causa del distacco di materiale dalla torre camapanaria. E lo steso architetto ha manifestato «stupore per la maestria dei capomastri di queste terre che hanno realizzato ai tempi dei dettagli architettonici di tale arditezza. Il restauro è avvenuto in fasi distanziate e in pausa forzata nei mesi invernali. Grazie don Mario e alla comunità che si raccoglie attorno al campanile, con un sentito orgoglio».
Il sindaco Angelo Filippini si è poi unito ai ringraziamenti aggiungendo che l’amministrazione è sempre in sinergia con la chiesa e anche il precedente sindaco ha fatto una delibera comunale per dare il via alla ristrutturazione. Non sono mancati momenti in cui attraverso i racconti di sempre si è trasformato l’evento in un caleidoscopio d’amarcord fatto di storie di paese, e vere e proprie chicche fatte uscire dal cassetto. «Nel 1860 il comune di Cugliate con la chiesa e i parrocchiani donarono la campana che ancora oggi svetta sul campanile», ha spiegato il sindaco, «aveva donato anche un famoso orologio che ai tempi in cui ero un ragazzino veniva caricato ogni due giorni e c’era un ristoratore che era un orologiaio “in nero”…e sistemava ogni due mesi le lancette».
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