Elicottero a Luvinate per la messa in sicurezza del Campo dei Fiori
Continuano i lavori per la messa in sicurezza della valle del Tinella, che tanti problemi ha causato a Luvinate. In questi giorni al lavoro anche un elicottero
Dopo il grande incendio del 2017 e le conseguenti colate detritiche del 2018, 2020 e 2021 e gli effetti dei cambiamenti climatici, continua il lavoro di mitigazione del rischio del versante sud del Campo dei Fiori sul territorio di Luvinate. Grazie al supporto di Regione Lombardia, Parco Campo dei Fiori, ERSAF, UTR Insubria, Comune e Protezione Civile Valtinella, si continua ad intervenire su molteplici fronti.
I dissesti, numerosi e distribuiti lungo tutte le aste dei corsi d’acqua, consistono in erosioni spondali, ostruzioni in alveo con piante cadute e detriti e frane lungo le scarpate. In base alle disponibilità economiche, per ciascun torrente del versante meridionale del Campo dei Fiori, sono stati individuati i settori di intervento ritenuti prioritari per la difesa dell’abitato di Luvinate e per il ripristino del corretto deflusso idrico.
I LAVORI AUTUNNALI: INVESTIMENTI DI 120.000€ PER CONSOLIDAMENTO ALVEO E CONTENIMENTO TRASPORTO SOLIDO. 250 PIANTE A DIMORA – Nei mesi autunnali ed invernali si è intervenuto, per un investimento di circa 120.000 euro a cura di Ersaf su finanziamento della DG Agricoltura di Regione Lombardia, principalmente nella Valle della Stretta, uno degli indotti del torrente Tinella. Si tratta della sistemazione degli alvei e delle scarpate con utilizzo, in prevalenza, di opere di ingegneria naturalistica che, dato l’impiego di materiali naturali (prevalentemente legno e pietra), ben si integrano nel contesto naturale. Al fine di mitigare il rischio che i detriti movimentati dalle piene danneggino le opere di difesa presenti a valle, ostruiscano gli attraversamenti stradali e arrivino all’abitato di Luvinate si sono così realizzate opere trasversali con la funzione di consolidamento del fondo alveo e di contenimento del trasporto solido. Sono poi state costruite 4 briglie in legname e pietrame e 1 briglia in massi ciclopici legati intorno a quota 564 m slm. Le reti in cocco inerbite abbinate alla piantumazione di circa 250 piantine avranno funzione di contrasto dell’erosione superficiale e di ripristino dell’area boscata. È proprio di questi giorni l’attività di un elicottero, sempre nelle zone citate, per l’ultimazione degli interventi in alveo, sempre destinati alla costruzione delle ultime briglie.
I PROSSIMI OBIETTIVI, MIGLIORAMENTO FORESTALE NELLE AREE BRUCIATE, 4.000 PIANTE A DIMORA, 350.000 euro DI INVESTIMENTI – Nel corso del 2023 si procederà con i successivi interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico e soprattutto di miglioramento forestale dei boschi percorsi da incendio negli ultimi anni. Con un investimento pari a 350.000, si provvederà in particolare alla messa a dimora di 4000 piante per il tentativo di ripristinare le aree bruciate, sempre per favorire la ripresa dell’attività boschiva, elemento naturale essenziale per la difesa del suolo a valle.
IN PAESE, SOPRALLUOGO REGIONALE PER IL NUOVO PONTE DI VIA SAN VITO, LAVORI PER 500.000 euro – Sarà un anno di lavori invece nel cuore del paese. Il progetto di abbattimento del ponte di Via San Vito per la realizzazione di un nuovo manufatto adeguato alle nuove portate idriche è stato approvato in Giunta comunale nei mesi autunnali, per essere sottoposto alla valutazione preventiva delle autorità competenti. Nei prossimi giorni si svolgerà proprio un sopralluogo dei tecnici regionali per l’otttimizzazione del progetto che sarà poi messo a gara secondo le procedure di legge. L’investimento di questo intervento sarà di circa 500.000 euro a cura del Comune di Luvinate su finanziamento regionale.
«Sono interventi che non si vedono passando per il Paese o in auto, ma che determinano importanti attività di mitigazione del rischio in caso di eventi estremi, dovuti ai cambiamenti climatici che ormai sono la realtà con cui fare i conti -sottolinea il Sindaco Boriani-. Differente il rifacimento del ponte che sarà la più importante opera pubblica di questi anni in Paese. Proseguiamo su questa strada, con interventi necessariamente puntuali per limitare e contrastare dissesti idrogeologici su un fronte montano estremamente fragile e precario. Per questo continua parallemamente il lavoro di un nuovo governo dei boschi, dopo decenni di abbandono, a cura dell’Asfo Associazione Forestale Valli delle Sorgenti. A breve credo che potremo vedere insieme ai soci aderenti i primi importanti interventi anche su questo fronte essenziale e determinante».
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