Esperienze di schianto con la realtà per promuovere la sicurezza stradale tra i ragazzi
Promossa dal Prefetto Pasquariello e dall'associazione bergamasca Ragazzi on the road l'iniziativa coinvolge per ora i Comuni di Ferno, Sumirago, Albizzate, Somma Lombardo e Varese
Parte dai buoni risultati ottenuti in 15 anni di esperienza dall’associazione bergamasca Ragazzi on the road un nuovo progetto per arginare il dramma delle morti tra i giovanissimi per incidenti stradali nel Varesotto. A spingerlo è il prefetto di Varese Salvatore Pasquariello che nella mattinata di oggi, mercoledì 11 gennaio, ha riunito a Villa Recalcati rappresentanti delle Forze dell’ordine, Amministratori pubblici e Operatori sanitari per avviare entro i prossimi due mesi la nuova iniziativa di prevenzione che sarà sperimentata i diversi territori, a partire dal Comune di Varese.
«L’idea è promuovere la vita tra i ragazzi facendogli vivere in prima persona esperienze di Schianto con la realtà di cui non sembrano pienamente consapevoli – ha spiegato Alessandro Invernici, vice presidente dell’associazione Ragazzi on the road che ha costruito su questo principio sin dall’inizio i suoi progetti – I ragazzi sono informati dei pericoli cui si incorre mettendosi alla guida sotto l’effetto di alcol o stupefacenti o esagerando con la velocità ma spesso non ne sono davvero consapevoli, come se queste informazioni non li toccassero».
Da qui l’idea di creare per loro delle esperienze significative, coinvolgendoli in prima persona sulle attività di prevenzione o di primo intervento al fianco di Forze dell’ordine, soccorritori o amministratori impegnati nel fronteggiare questo dramma perché possano comprendere fino in fondo la portata dei rischi e delle conseguenze.
“In questi 15 anni come associazione Ragazzi on the road abbiamo proposto il nostro format educativo in 80 comuni coinvolgendo circa 900 ragazzi con risultati più che positivi – ha assicurato Invernici – A bordo delle pattuglie o delle ambulanze, coinvolti nelle centrali operative o anche nei ruoli di vertice di comandanti, questori o procuratori nei tribunali chiamati a prendere decisioni in merito a vicende reali, i ragazzi non solo capiscono la portata dei rischi ma spesso sviluppano il desiderio di continuare a collaborare per ridurli. Alcuni diventano volontari sulle ambulanze, altri tentano i concorsi in polizia e una trentina di questi ragazzi appena più che ventenni sono nostri operatori nei progetti sul campo. E sono fondamentali perché l’educazione tra pari, di ragazzi per i ragazzi, ha un’efficacia enorme”.
IN CONCRETO
I progetti sono rivolti a giovanissimi indicativamente di età compresa tra i 16 e i 20 anni.
In collaborazione con il Tribunale dei minori, i servizi sciali, le forze di polizia ed eventualmente le scuole vengono individuati i soggetti a rischio e definita un’occasione per un primo approccio in tutta sicurezza. “Spesso andiamo ad incontrarli nei luoghi in cui si ritrovano con un gruppo di pari, i nostri ragazzi che hanno già vissuto i nostri progetti e degli educatori – inizialmente l’impatto è di diffidenza e rifiuto ma appena capiscono che non siamo lì per accusarli o reprimerli come in un blitz, ma per coinvolgerli in un’esperienza significativa e di crescita, allora è commovente vedere come cambiano atteggiamento e ci tendono la mano. Sono ragazzi, vogliono sapere, conoscere e sperimentare. L’importante è che le esperienze siano formative».
Il Prefetto ha proposto a tutte le Amministrazioni comunali della Provincia di Varese di partecipare al nuovo progetto. Per ora ad aderire all’iniziativa sono i Comuni di Ferno, Sumirago, Albizzate, Somma Lombardo e Varese, dove partirà la prima esperienza pilota del territorio entro il prossimo 9 marzo: «Spero altri comuni si aggiungeranno strada facendo – ha detto Pasquariello – Da tempo monitoriamo la situazione e proponiamo incontri formativi nelle scuole ma senza ottenere i risultati sperati visti i drammatici incidenti di cui continuano a rimanere vittima i ragazzi. Servono nuove energie e strategie», ha aggiunto ricordando il discorso di Capodanno il Presidente della Repubblica Mattarella.
«Siamo tutti colpiti dalla tragedia dei tanti morti sulle strade. Troppi ragazzi perdono la vita di notte per incidenti d’auto, a causa della velocità, della leggerezza, del consumo di alcol o di stupefacenti», ha detto Mattarella.
«Quando guidate avete nelle vostre mani la vostra vita e quella degli altri – ha aggiunto il presidente rivolgendosi direttamente ai ragazzi – Non distruggetela per un momento di imprudenza. Non cancellate il vostro futuro».
Nelle prossime settimane sarà fondamentale il lavoro di rete necessario a superare, attraverso protocolli chiari e debite autorizzazioni, dubbi e criticità in merito a privacy e sicurezza legate al coinvolgimento dei ragazzi in attività operative, come precisato dai rappresentanti delle Forze dell’Ordine che hanno partecipato al vertice sottolineando comunque l’efficacia decisamente superiore di esperienze dirette e coinvolgenti per i ragazzi rispetto agli incontri frontali. Come sperimentato ad esempio in epoca pre-covid con il progetto Icaro della Polizia Stradale per l’educazione stradale degli studenti motociclisti a Varese città.
Tra i sostenitori del progetto anche i rappresentanti di Aci e Associazione vittime della strada e, auspicabilmente per la parte economica, Fondazione Comunitaria del Varesotto, rappresentata al vertice da Massimiliano Pavanello che ha sottolineato positivamente l’esperienza pregressa di associazione Ragazzi on the road e i risultati positivi e misurabili citati.
«Condividiamo la logica della prevenzione», hanno detto gli assessori varesini Roberto Molinari e Raffaele Catalano (rispettivamente Servizi sociali e Polizia locale) assicurando la disponibilità del Comune di Varese a fare da apripista in questa iniziativa. «Un progetto ambizioso e utile – ha aggiunto Edoardo Piantanida Chiesa, assessore ai Lavori pubblici di Somma Lombardo (comune che tra l’altro ha appena avviato un ampio progetto di contrasto al disagio giovanile – La tendenza ad esagerare dei ragazzi preoccupa».
Piena l’adesione anche da parte del Comune di Ferno rappresentato al vertice dall’assessore ai Servizi sociali Emanuela Bertoni, che ha offerto un contributo operativo, proponendo di avvicinare il gruppo di ragazzi che si trova in stazione a Ferno: «Ci hanno appena segnalato bande di ragazzi a partire dai 16 anni che salgono sui treni la sera con comportamenti sopra le righe che spaventano i viaggiatori».
Per candidature
Mail: segreteria@ragazziontheroad.it
Sito web: www.ragazziontheroad.it
e i profili social Facebook e Instagram.
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