Varese

Per il Falò di Sant’Antonio aprono anche i rifugi antiaerei

L’apertura al pubblico di questo interessante sito di interesse storico avverrà lunedì 16 gennaio dalle ore 19.00 alle ore 22.00 con una visita guidata ogni mezz’ora. Per partecipare è gradita la prenotazione

16 Gennaio 2023

Con l’inizio del nuovo anno ecco che riprendono anche le aperture del rifugio antiaerei dei Giardini Estensi, iniziativa organizzata in concomitanza con il “Falò di S. Antonio”, evento folcloristico che ogni anno si svolge in piazza della Motta a Varese, a pochi metri dall’ingresso del bunker.

Nonostante le molteplici aperture al pubblico effettuate nel corso di questi ultimi anni, non sono ancora molti a sapere che nel sottosuolo dei Giardini Estensi si trova uno dei più interessanti e ben conservati rifugi antiaerei della seconda Guerra Mondiale. Fu il primo di una decina realizzati sotto Varese, costruito in tutta fretta tra l’ottobre 1943 e i primi mesi del ‘44. Si tratta prevalentemente di un tunnel in cemento armato della lunghezza di oltre 140 metri e dotato di due ingressi principali, il primo ubicato in via Lonati, di fronte al parcheggio ACI, attualmente inagibile causa lavori di ristrutturazione e il secondo in via Copelli.

Il tunnel principale è alto poco più di due metri e largo tre, con due lunghe file di panche sui lati della galleria che potevano ospitare sino a 600 persone, le quali affluivano attraverso i due ingressi principali dotati di pesanti  porte in cemento, oltre ad un’uscita di sicurezza raggiungibile risalendo per una quindicina di metri una scala a chiocciola, sino a sbucare nella zona superiore dei GiardiniEstensi.

Là sotto la cittadinanza si  precipitava ogni qualvolta suonava l’allarme, e le testimonianze dell’epoca parlano di momenti di calca e di  folla impaurita; ci sono stati racconti densi di emozione, come lo svegliarsi di soprassalto nel cuore della notte al suono delle sirene, la fuga precipitosa nei rifugi dove si rimaneva rinchiusi in attesa della fine del pericolo, con il pianto di bimbi terrorizzati e i lamenti di vecchi, donne e persone spaventate: “Ci fecero entrare in quella galleria e poi la milizia bloccò le porte dall’esterno, non ci aprirono più se non dopo alcune ore, alla fine dei bombardamenti, durante i quali sentivamo terribili boati che facevano tremare tutta la galleria mentre la luce andava e veniva; qualcuno andò in crisi, urlava e piangeva perché voleva scappar fuori dal bunker ma nessuno gli apriva, mentre altri cercavano di calmare quelli colpiti da crisi di nervi, con il mormorio delle donne che pregavano con il mano il rosario. Poi all’alba finalmente udimmo il rumore dei chiavistelli che avevano bloccato quelle pesanti porte e una volta riaperte tornammo a casa, e subito mi preparai per andare a scuola, dopo una notte insonne e di paura. Ricordo ancora bene quei drammatici momenti, anche se ero solo una bambina!”. Questa è la testimonianza di un’anziana donna che, visitando il rifugio in occasione della sua apertura al pubblico, ha rivissuto quei tragici momenti raccontandoli ancora con intensa emozione agli speleologi che l’accompagnavano.

Varese venne infatti bombardata varie volte, soprattutto verso la fine del ‘44, quando le famose “fortezze volanti” degli alleati colpirono gli stabilimenti dell’Aermacchi, seminando morte e distruzione su gran parte della città.

Grazie alla fattiva collaborazione tra l’Amministrazione Comunale di Varese e il Gruppo Speleologico Prealpino si è finalmente potuto realizzare un progetto per il recupero e la valorizzazione di questo importante sito, iniziativa strutturata in due differenti fasi; la prima attraverso operazioni di bonifica del bunker, ovvero un duro e pesantissimo lavoro per rimuovere materiali e attrezzature depositate all’interno delle gallerie, la pulizia delle pavimentazioni e delle scale verso l’uscita di sicurezza e l’abbattimento di opere murarie interne realizzate nel dopoguerra, rendendo il percorso più agevole e, finalmente, nella primavera del 2011, l’apertura ufficiale al pubblico, una cerimonia svoltasi alla presenza di numerose Autorità
tra le quali il sindaco di Varese.

L’apertura al pubblico di questo interessante sito di interesse storico avverrà lunedì 16 gennaio dalle ore 19.00 alle ore 22.00 con una visita guidata ogni mezz’ora. Per partecipare è gradita la prenotazione inviando una mail a info@speleoprealpino.it oppure telefonando al 331 3721046.

15 Gennaio 2023
Redazione VareseNews
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