Genitori alle medie: quando i compiti diventano terreno di scontro in famiglia

Strategie per risolvere il problema dei compiti e i conflitti a essi legati. I pedagogisti clinici Luca Frusciello e Anna Zanetti dedicano al tema una serata per genitori

Generico 23 Jan 2023
Foto di Steven Weirather da Pixabay

Spesso il tema dei compiti diventa terreno di scontro quotidiano in famiglia tra genitori e figli, tra aspettative e incomprensioni, tra doveri e sensi di colpa. Un gran pasticcio che travalica i confini del rendimento scolastico e che investe aspetti emotivi e relazionali, principi educativi e difficili equilibri familiari.
In questo contesto il supporto offerto da dai doposcuola e, in alcuni casi, dalle ripetizioni private, può aiutare solo parzialmente a risolvere il problema.

Lo sanno bene i pedagogisti clinici specializzati in apprendimento Luca Frusciello e Anna Zanetti che hanno riscontrato una crescente fatica da parte delle famiglie nell’affrontare i compiti a casa. «Che la difficoltà sia oggettivamente aumentata o che sia solo maggiormente percepita dai genitori, sta di fatto che spesso le dinamiche conflittuali tra genitori e figli trovano sul tema dei compiti un vero e proprio terreno di scontro quotidiano anche emotivo e di relazione. Succede soprattutto durante le secondarie di primo grado – racconta Frusciello – Questo perché le medie in Italia sono concepite e vissute come una terra di mezzo».

Generico 23 Jan 2023
Luca Frusciello

Genitori alle medie

La secondaria di primo grado è una scuola di 3 anni tra due percorsi quinquennali, le elementari e le superiori, vissuta per di più in un’età di mezzo, tra gli 11 e i 13 anni, in cui i figli non più bambini diventano ragazzi: «Una fase di passaggio e grandi cambiamenti quindi dove anche la relazione tra genitori e figli si evolve, non sempre in maniera lineare tanto che i genitori si domandano se sia giusto assecondare l’istinto di continuare proteggere il figlio o spingere nel responsabilizzarlo senza eccedere in un senso o nell’altro», aggiunge Zanetti.

In questo limbo azzeccare al giusta misura è tutt’altro che semplice e succede di frequente che lo scontro avvenga sul tema dei compiti a casa: «Naturalmente ci sono delle strategie per imparare ad organizzarsi, gestire il tempo e memorizzare che aiutano gli studenti ad affrontare meglio i compiti, ma quando il tema compiti è terreno di scontro in casa anche a prescindere dal rendimento, allora è bene fare un passo indietro e capire a cosa servono i compiti, che idea ne hanno i genitori e come li vedono invece i figli», spiegano i due pedagogisti che dedicano a questo tema un incontro gratuito “Compiti… che fatica! Genitori alle medie” nel tardo pomeriggio di giovedì 26 gennaio alle ore 18.30 nel salone del loro studio in via Volta 6, in centro a Varese.

Generico 23 Jan 2023
Anna Zanetti

Giusta distanza e confusione dei ruoli

Può sembrare banale, e invece non lo è affatto: ragionando sul senso dei compiti emergono una serie di distanze, incomprensioni e anche una certa confusione sul ruolo dei figli e quello dei genitori e sulla difficoltà a mantenere la giusta distanza.
«Per esempio: di chi sono i compiti? – chiede la pedagogista – Del ragazzo naturalmente. Perché allora il genitore, cui spetta la supervisione, se ne sente così tanto responsabile? Al punto a volte da affiancarsi o sostituirsi al ragazzo purché li porti a termine?». In questo anche alcuni strumenti scolastici e l’uso che se ne fa non aiutano. È il caso del registro elettronico. che dovrebbe essere a uso dei docenti e dei genitori e che invece spesso sostituisce il diario degli studenti per l’assegnazione dei compiti a casa o la comunicazione dei voti, contribuendo a confondere i ruoli di studenti e genitori.

Altro tema non scontato: a cosa servono i compiti? Ci sono genitori che li ritengono inutili, perché si impara a scuola, altri che li ritengono fondamentali per elaborare e fissare meglio gli apprendimenti, ma in pochi lo hanno chiesto ai figli e quasi nessuno lo chiede mai agli insegnanti a che servono i compiti. «Ed è un peccato perché quando lo si fa le risposte sono le più inaspettate e si scoprono anche così grandi fraintendimenti da chiarire per risolvere eventuali conflitti», spiega Frusciello.

E non può mancare, anche sul terreno dei compiti, il rapporto con la tecnologia e l’uso che se ne fa: «Oltre ai tradizionali “non ho voglia” o “non sono capace” per i ragazzi è sempre più difficile rimanere concentrati sui compiti da svolgere con un foglio e una penna quando in tasca ho uno smarthphone, che invece è immediato e iperstimolante. Ad esempio può essere d’aiuto un leggio per i libri, per una lettura verticale che, a livello cognitivo, richiama quella dello smarthphone», spiega Frusciello. Oppure «ci sono docenti che assegnano compiti da fare al pc, magari in gruppo ma rarissimamente questi sono lavori che vengono valutati – aggiunge Zanetti – ma anche le competenze legate all’uso della tecnologia, quando applicata allo studio, andrebbero valorizzate».

Di conflitti, strategie e soluzioni per migliorare la gestione dei compiti si parlerà nell’incontro di giovedì 26 gennaio alle ore 18.30 in via Volta 6, a Varese. “Compiti…che fatica! Genitori alle medie” il titolo della serata, a partecipazione gratuita, previa registrazione a questo link.
L’incontro sarà condotto due pedagogisti clinici Luca Frusciello e Anna Zanetti, esperti dei processi educativi e degli aspetti emotivi, affettivi e relazionali legati alla crescita.

Lidia Romeo
lidiaromeo@gmail.com

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Pubblicato il 24 Gennaio 2023
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