Il giudice Giuseppe Battarino si congeda: “Il nostro lavoro è fatto di umanità e non di soli numeri”
Il magistrato comincio’ la sua carriera a Varese 32 anni fa. Oggi la sua ultima udienza. L’addio fra gli applausi
Filosofia e leggerezza di uno sguardo che riempie la vita di tutti i giorni, la ricerca di una stretta di mano con un avvocato, persino un abbraccio con un detenuto, un battito del cuore in più per far capire che un giudice è fatto di emozioni, “che può cambiare il mondo”, facendo un lavoro “che cerca la giustizia ogni giorno, facendolo con umanità e senza un cieco e sordo scorrere di carte e numeri”.
Tutti in silenzio nell’aula Gip/Gup del tribunale di Varese mercoledì mattina per ascoltare le parole del giudice scrittore Giuseppe Battarino che dà l’addio alla magistratura con un discorso di ringraziamento di una decina di minuti prima di celebrare i suoi ultimi processi.
L’ultimo, per l’esattezza, nell’aula “B” al pianterreno del tribunale, nella stessa aula che lo vide con la toga per la prima volta il 23 settembre 1992, una vita fa. “Vorrei che le cose da dire avessero un minimo peso: per questo per primo voglio ringraziare il personale amministrativo, la fortuna ad aver incontrato persone che sono diventate parte importante della mia vita”.
Rivolto poi ai colleghi magistrati e agli avvocati presenti: “Insieme abbiamo cercato la giustizia e insieme abbiano cambiato il mondo. Chiedo a ciascuno di essere orgoglioso e rivendicare in futuro che questo è il nostro lavoro e non un cieco e sordo scorrere di carte”. Nessun brindisi, nessuno scartare cabaret di pastìccini o pizzette, al posto della festa un contributo da devolvere a due associazioni di volontariato.
“Quello che ho visto altrove, ha continuato il giudice, “mi ha confermato l’idea che qui noi siamo esemplari, siamo stati esemplari. Vorrei dire grazie a ciascuno singolarmente, in particolare in questi ultimi 20 mesi passati a Varese, un tempo particolare diviso tra quello che mi è parso come un declino della giurisdizione e ciò che invece, in felice contrapposizione, fatica dotata di senso perché affrontata con persone splendide”.
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“A ciascuno di voi chiedo scusa per tutte le volte che non sono stato abbastanza attento e sensibile ma mai ho chiuso mente e cuore, ho avuto fiducia delle persone: questo è l’investimento che va fatto. Da questa fiducia ho avuto in cambio fiducia e ricchezza umana straordinaria”, ha poi detto Battarino, prima dell’applauso finale, durato oltre un minuto è seguito dalle strette di mano. L’ufficio Gip/Gup di Varese, con l’uscita dall’incarico del giudice Giuseppe Battarino rimane con due magistrati.
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