La raffica di Kalashnikov per strada: “Quel giorno a Tradate ho visto sparare”

«Ero sul terrazzo e hanno sparato. Mi sono sporto e ho visto un uomo scavalcare un cancello, nel farlo sono partiti dei colpi di arma da fuoco». A parlare è un residente della via Carducci a Tradate che ha assistito ad una sparatoria fra trafficanti di cocaina. I fatti riguardano quanto avvenuto il 9 luglio 2016 a Tradate in un condominio dove la tranquillità della mattinata venne squarciata da una sventagliata di colpi di mitragliatore d’assalto.

A quegli spari ne seguirono altri, di di una 9 millimetri: era la risposta di chi riuscì a resistere ad un assalto armato che aveva l’obiettivo di accaparrarsi la droga presente nell’appartamento. Nel corso del processo sono stati ascoltati gli investigatori della territoriale dei carabinieri ma anche personale del RIS che ha eseguito gli esami meccanici e balistici sull’esito della sparatoria: fori di proiettili e bossoli, gocciolamenti e strisciate di sangue sulle scale da parte degli occupanti dell’appartamento che scendevano la rampa per raggiungere la rimessa.

In tutto vennero sparati una ventina di colpi: diversi quelli di Kalashnikov (messo fra il battente e la porta e azionato per colpire gli occupanti dell’appartamento) oltre ad alcuni colpi di un’arma corta 9×19. Alla sbarra c’è appunto un albanese di 40 anni accusato di tentato omicidio, tentata rapina e porto abusivo di armi da fuoco e difeso dall’avvocato Evelyn Cugnasco, mentre gli altri implicati nella sparatoria hanno seguito altro iter processuale.

Il testimone di oggi ha ricordato l’abbigliamento della persona vista scavalcare il cancello, quando è partita una raffica: «I colpi sono ancora visibili sull’asfalto. Dopo la sparatoria qualcuno è passato a prendere in auto l’uomo che aveva appena sparato». La discussione finale avverrà negli ultimi giorni del mese di marzo quando sarà emessa la sentenza sulla vicenda.