Lunghi: “Uno schiaffo al mondo delle imprese”
È passata una settimana dalla presentazione delle liste elettorali e l’esclusione di Fabio Lunghi ancora fa discutere. Il diretto interessato ha preferito non alimentare alcuna polemica, ma non nasconde la propria amarezza
È passata una settimana dalla presentazione delle liste elettorali e l’esclusione di Fabio Lunghi ancora fa discutere. Il diretto interessato ha preferito non alimentare alcuna polemica, ma non nasconde la propria amarezza.
“Non avevo chiesto io di candidarmi. Mi è stato chiesto dal Presidente Fontana e a poche ore dalla scadenza per l’ufficialità ho scoperto che mi avevano escluso. Evidentemente non si poteva mettere a rischio chi scommette su un posto in Consiglio regionale e la mia presenza poteva diventare ingombrante. Mi spiace anche perché a prendere uno schiaffo è il mondo delle imprese”.
Fabio Lunghi è un imprenditore del gallaratese con un’azienda informatica. È stato presidente di Camera di commercio per cinque anni e aveva chiesto di aspettare la fine del mandato prima di pubblicare la sua discesa in campo nel mondo della politica. Politica che non ha onorato impegni presi, almeno a quanto fin qui è dato di sapere.
Martedì di settimana scorsa lui aveva firmato accettando la candidatura nella Lista Fontana, quella stessa formazione guidata dal consigliere uscente Giacomo Cosentino. Sabato la sorpresa con la sua esclusione. Nel Varesotto quella compagine è fortemente caratterizzata da Lombardia ideale che oltre a Cosentino vede la presenza del consigliere comunale Stefano Clerici. Lo stesso che venne cacciato dall’allora sindaco Fontana dalla Giunta varesina, dove era assessore. Lo stesso che durante il periodo più difficile del contrasto alla pandemia chiamava la mascherina museruola, non nascondendo il fastidio per ogni regola.
In questi giorni molte persone, anche conoscitori dei meccanismi politici, hanno espresso delusione e fastidio per come è stato trattato Lunghi.
Una politica che lascia molta amarezza nell’ex presidente dell’ente camerale che aveva creduto appassionante mettere le sue competenze al servizio della Regione Lombardia. Evidentemente qualcun altro aveva altre visioni e nessuna intenzione di doversi confrontare con qualcuno che poteva sottrarre preferenze di peso.
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