Sull’ampliamento di Cargo City i Comuni del “COR2″ chiedono un piano d’area
Lo sostiene il Coordinamento dei Comuni di 2a Fascia Aeroporto di Malpensa in Provincia di Varese che si è riunito lo scorso 20 gennaio
Venerdì 20 gennaio 2023 si è tenuta la prima riunione annuale del COR2 presso la sala consiliare di Cazzago Brabbia, Comune capofila del Coordinamento. Nel corso della riunione è stato commentato il documento presentato da Regione Lombardia al Governo Nazionale relativo al progetto di Master Plan Malpensa 2035, ora in corso di valutazione. Un Masterplan che accoglie l’integrazione dell’accordo tra Sindaci del CUV e Regione Lombardia comprendente la trasformazione di 44 ettari di brughiera dell’area verde del Gaggio in capannoni al servizio del trasporto merci a fronte di compensazioni che sono, in ultima analisi, opere pubbliche aggiuntive.
«La parola compatibilità attribuita a più riprese a questa operazione è fuorviante», dicono attraverso una nota i rappresentanti del “COR2“. «Infatti, queste opere pubbliche aggiuntive richiederebbero esse stesse compensazioni ambientali, e si traducono in 150 nuovi ettari in totale di consumo di suolo, con l’accumulo di migliaia di tonnellate anno di anidride carbonica, in un territorio che ha già difficoltà a smaltire tutta la CO2 prodotta dalle attività industriali, ivi compreso l’aeroporto di Malpensa, e dal traffico su gomma».
«Alcune di queste opere pubbliche aggiuntive andrebbero ad impattare sulle strutture di regimentazione delle acque di piena compromettendone la funzionalità. Tutti i piani di queste opere sono fatti senza coordinamento con le altre opere in progetto, come l’ospedale unico di Busto Arsizio che insiste sulle stesse aree, ma non ci sono studi sulla viabilità futura. Un Piano d’Area sarebbe non auspicabile, ma assolutamente necessario. Lo stesso dicasi per una VIS, Valutazione Impatto Salute. I 44 ettari a servizio del cargo Malpensa si potevano ricavare all’interno del sedime aeroportuale (N.B.: nella bozza di Masterplan erano previste più opzioni, poi scartate)».
La decisione di posizionare i capannoni in brughiera in un’area compatibile con una futura Terza Pista fa sorgere ulteriori riflessioni sulle possibili future scelte al riguardo, continuano dal Coordinemanto. «Su tutta questa problematica i Comuni del CUV hanno espresso il loro consenso perché sono previste opere di compensazione per mitigare l’impatto del traffico sulla circolazione stradale: una eventuale soluzione di problemi annosi, mai risolti e NON una compensazione ambientale. Nessuno dei Comuni del Castanese, dell’Alto Milanese, del Novarese e del Nord Malpensa ha potuto confrontarsi con SEA e Regione Lombardia, nessuna delle numerose Osservazioni che sono state sottoposte ad ENAC dal territorio sono state accolte: non recepire le voci del territorio e della comunità coinvolta ha come conseguenza quella di non far sentire il malessere delle popolazioni, aggravato dalla mancanza di una VIS. Un coordinamento di Sindaci dell’Alto Milanese e del Castanese si è recentemente espresso con un comunicato ripreso dalla stampa: COR2 prevede di creare un collegamento con queste realtà amministrative con l’obbiettivo di offrire al territorio azioni coordinate. Deve essere sottolineato che il COR2, come le altre realtà amministrative sopra citate, non pensa a compensazioni di opere, non è questo il nostro obiettivo, che resta quello di trovare un punto di equilibrio fra gli interessi industriali e finanziari di SEA e la qualità della vita e della salute delle comunità del nostro territorio. Un equilibrio non ancora raggiunto, ma sempre possibile e auspicabile. Pensando al futuro amministrativo della nostra regione, COR2 chiede di potersi confrontare con i Candidati alla Presidenza di Regione Lombardia su queste tematiche, Piano d’Area e Vis Salute in particolare, così rilevanti e decisive per il futuro di questo territorio», conclude Emilio Magni sindaco di Cazzago Brabbia comune Capofila del COR2.
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