Vandalismi e bullismo a Gavirate: Selvino Beccari invita la comunità a dare risposte costruttive

Recenti episodi hanno indotto il capogruppo d'opposizione a riflettere su un fenomeno giovanile, simbolo di un disfacimento sociale che riguarda diversi livelli

cestino rotto

Il vicesindaco di Gavirate Massimo Parola si è lamentato, nei giorni scorsi, sulla pagina social del paese , per i continui atti vandalici ed episodi di maleducazione. Uno sfogo per gesti incivili di pochi che penalizzano una collettività intera nel degrado.
Il capogruppo all’opposizione Selvino Beccari commenta la dichiarazione del vicesindaco 

Premetto che condivido la proposta del nostro V.Sindaco Massimo Parola di un momento di confronto e di iniziativa con i Comuni limitrofi  per giungere ad una immediata e diretta risposta ai fenomeni denunciati di bullismo dei quali sono rimasti vittima diversi giovani nel nostro ambito comunale. Detto questo credo che si debba guardare al  bullismo come  riflesso giovanile del disfacimento sociale che interessa ampi strati di popolazione, di diversa estrazione. I fenomeni di  bullismo devono  interrogarci e porci la domanda se la nostra collettività sia chiamata ad una propria risposta o questa debba essere solamente delegata alla polizia ed all’autorità giudiziaria perché semplicemente riconducibile alla tenuta dell’ordine pubblico.

Io credo che la nostra collettività gaviratese possa in prima persona rispondere al fenomeno degenerante ed invasivo cogliendone la radice che si alimenta in ogni contesto, da quello istituzionale scolastico a quello meramente aggregativo; detto diversamente  il bullismo alberga nei centri commerciali come nelle scuole e quindi la soluzione non può essere quella anacronistica di chiudere questi e quelle.

Non solo, il bullismo si manifesta in molteplici modalità; non vi sono solo quelle violente ed eclatanti, ma anche quelle subdole e meno appariscenti e non per questo non  altrettanto nefaste  per la collettività giovanile. Ci penserei un po’ prima di dividere i giovani in buoni e cattivi come si usava un tempo lontano segnando con il gesso gli uni e gi altri alla lavagna di ardesia. 

Quale messaggio ricevono i giovani, anche dalla nostra comunità? Se è  quello che la forza ed il privilegio che risultano vincenti allora non possiamo stupirci che i giovani declinino il tutto in bullismo. Il bullismo va combattuto sostenendo i valori del merito contro il privilegio, delle pari opportunità contro i favoritismi dei clan; dell’uguaglianza contro le discriminazioni.

Interroghiamoci sul tema dell’esempio e del modello che proponiamo sia nell’ambito familiare che in quello di ogni altra aggregazione, sia lavorativa che associativa. Quindi, cominciamo con il nostro comportamento, ad esempio rinunciando ad una lettura di mera convenienza economica di ogni nostra scelta. L’analisi di un tempo non lontano, secondo la quale “in ultima analisi è l’economia” a determinare le scelte del singolo e della collettività ha creato un grave danno; è ora di affermare, in ogni ambito, familiare, lavorativo, aggregativo, altri valori partendo o meglio riprendendo a costruire ed a proporre ai nostri giovani  una pedagogia nazionale che valorizzi la nostra storia, la riscoperta della coscienza di sé della nostra collettività.
Selvino Beccari

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Gennaio 2023
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