Il violino che suonava ad Auschwitz arriva a Gorla Maggiore e fa emozionare
Al Numm di Gorla Maggiore la presentazione del libro di Mario Alzati "Il gemello di Olonia" e l'esibizione di Alessandra Sonia Romano con il "violino della Shoah". Parole ed emozioni per il Giorno della Memoria
Note che entrano dentro. Che perforano la pelle e prendono posto fra una vena ed un arteria, tra un organo e l’altro. Note di una musica che parla direttamente al cuore, alla coscienza, ai sensi, che resta dentro e sai già che non se ne andrà più via.
Le celebrazioni per il Giorno della Memoria di Gorla Maggiore hanno regalato questo flusso di energia al numeroso pubblico che domenica 29 gennaio ha affollato il centro Polifunzionale Culturale NUMM per la presentazione del libro di Mario Alzati “Il gemello di Olonia” e l’esibizione del “Violino della Shoah“.
“IL GEMELLO DI OLONIA”: IL LIBRO DI MARIO ALZATI RACCONTA LA GRANDE STORIA ATTRAVERSO VICENDE VICINE A NOI
Mario Alzati è un uomo minuto, dallo sguardo mite ma profondo e, come lui, i suoi romanzi raccontano vicende di persone comuni, semplici, che vivono nei nostri paesini, ma capaci di intrecciarsi e mostrare le pagine più importanti della nostra storia.
Ben lo ha sintetizzato la moderatrice Roberta Lucato, al suo fianco in una chiacchierata capace di conquistare l’attento pubblico, riportando tutti alla tragicità di quel tempo. «I libri di Alzati si possono leggere come un romanzo ambientato nel Varesotto, ma sono capaci anche di narrare cosa avvenne realmente in quegli anni: questo attraverso la storia locale, un punto di osservazione privilegiato della storia più grande».
La lettura di alcuni brani de “Il gemello di Olonia” con la presidente Anpi Nuccia Ferioli, la moderatrice Roberta Lucato e l’autore Mario Alzati«È un modo per comprendere che le vicende di cui leggiamo sui libri di storia, che possono apparire distanti da noi – ha risposto lo scrittore gorlese – in realtà sono successe anche qui, alla signora della porta accanto». E allora spazio alle vicende del protagonista, Angioletto Pessina, ma anche del capostazione di Tradate e a tutti quei personaggi che Alzati ha collocato in una vicenda costellata di eventi significativi nel suo “Il gemello di Olonia”.
IL SUONO DEL VIOLINO CHE UNA GIOVANE EBREA SUONÒ AD AUSCHWITZ PER LE SS
Fra le vicende narrate nel romanzo emerge quella della famiglia ebrea Levy ed in particolare il destino di Eva Maria Levy, la giovane deportata ad Auschwitz, costretta a suonare il suo violino davanti alle SS.
Una storia tragica per il destino di Eva Maria che nel campo di concentramento trovò la morte, e capace di arrivare al cuore di ciascuno dei presenti, anche grazie alla melodia del suo violino.
Ancora funzionante nonostante un danno passato che ne avrebbe potuto pregiudicare il suono, salvato dopo lunghe traversie grazie all’impegno e al grande cuore del collezionista e filantropo milanese Carlo Alberto Carutti, è giunto nelle mani della maestra Alessandra Sonia Romano, che si è esibita nel pomeriggio gorlese.
Un ritratto di Eva Maria Levy prima dell’arrestoTutto, nella sala del NUMM, ha contribuito a rendere ogni brano un crescendo di emozioni: il dialogo sul libro di Alzati, il viso di Eva Maria in una fotografia appesa, il suono di quel violino capace di raccontare il fato crudele di chi lo possedette, facendone sentire tutta la gravità e sommergendo di emozione ogni persona presente. Ma, soprattutto, il violino della Shoah ha musicato dolore e speranza, angoscia e sentimento, grazie all’interpretazione di Romano, commossa e capace di trasmettere il suo sentimento di gratitudine ad un destino che ha intrecciato la sua vita a quella dello strumento.
Ogni nota suonata dalla bravissima interprete ha saputo bussare alla coscienza di ciascuno, chiedendo di non dimenticare. Di ricordare. Di “Fare memoria nella quotidianità” come rimarcato da Ester De Tomasi, presidente di Anpi Varese.
Un’iniziativa che l’Amministrazione comunale e Anpi Gorla Maggiore hanno curato con attenzione e cura, ottenendo un successo di pubblico che attesta la rilevanza dell’evento. Sempre suggestiva la location: il centro NUMM si conferma un punto nevralgico degli eventi culturali in valle Olona.
Un pomeriggio di emozioni e consapevolezza a Gorla Maggiore, dunque, per celebrare il Giorno della Memoria con parole e musica che resteranno.
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