All’Insubria si parla di Ucraina, “Un mondo sempre più spaccato in due”

L'incontro organizzato dal Progetto Filis è stato l'occasione per fare il punto sul conflitto a un anno di distanza

Generico 20 Feb 2023

Discutere sulla situazione in Ucraina a un anno dall’inizio della guerra, ma anche riflettere sull’identità del popolo ucraino attraverso la sua poesia. L’incontro organizzato dal Progetto Filis (Formatori interculturali di lingua italiana per stranieri) si è svolto venerdì 24 febbraio all’Università degli studi dell’Insubria.

A fare il punto dopo un anno di guerra è stato Paolo Alli, ex-presidente dell’Assemblea parlamentare della Nato. «Nessuno tempo fa avrebbe pensato di assistere a una guerra come quella che si sta combattendo in Ucraina – ha illustrato Alli -. Per le modalità con cui si combatte, il conflitto è simile a quelli del secolo scorso. Si tratta soprattutto di una guerra ingiusta, frutto di un’aggressione a uno stato sovrano. Nell’ultimo anno abbiamo visto le violenze, la distruzione e l’utilizzo delle risorse energetiche come strumento di guerra sia per mettere in difficoltà e dividere l’Occidente, sia bombardando le infrastrutture energetiche ucraine. Nessuno però si sarebbe aspettato una risposta così forte da parte del popolo ucraino».

«Da parte sua – ha aggiunto Alli – l’Occidente ha resistito bene, posizionandosi a sostegno di una guerra difensiva e mai offensiva. Sono però convinto che l’unico attore in grado di mettere fine definitivamente ai combattimenti sia la Cina».

La Guerra in Ucraina ha scatenato conseguenze che vanno ben oltre i confini dei due Paesi coinvolti, e i recenti sviluppi mostrano l’esistenza di una linea sempre più marcata che divide due aree del mondo. «Le nazioni unite giovedì 23 febbraio hanno votato una risoluzione per la fine delle ostilità che condanna la Russia ponendo condizioni ancora più dure rispetto alla risoluzione votata un anno prima. I risultati sono stati comunque molto simili. L’esito mostra un mondo diviso in due: da una parte le democrazie occidentali che hanno votato a favore e dall’altra le sei dittature contrarie, ma ci sono stati anche 32 astenuti tra i quali Cina, India, Pakistan e Iran, che insieme rappresentano buona parte dei paesi africani e l’ampia maggioranza della popolazione asiatica. Da questo voto è emerso ancora più forte il rischio che si torni a un nuovo bipolarismo mondiale».

Durante l’incontro sono intervenuti anche Elisabetta Moneta, coordinatrice del progetto Filis e Gianmarco Gaspari, direttore del Progetto Filis e docente dell’Università dell’Insubria. A chiudere l’incontro è stato Flavio Santi con un intervento dedicato a Ilya Kaminsky: poeta ucraino che nel 2019 anticipò gli orrori dell’invasione russa dell’Ucraina con la sua raccolta di poesie “Repubblica sorda”

Alessandro Guglielmi
aleguglielmi97@gmail.com

 

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Pubblicato il 24 Febbraio 2023
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