Animali “detenuti” a Samarate, gli animalisti si fanno sentire e scendono in piazza
Il 25 gennaio scorso le Guardie Ambientali avevano sequestro animali a un contadino samaratese, ma la Procura e il veterinario Ats avevano poi dissequestrato. Ora le sigle animaliste preparano la protesta
«La questione di Samarate non può lasciare nell’indifferenza». È passata una settimana dal sequestro e successivo dissequestro degli animali “ospitati” in una discarica abusiva e intorno a Samarate ora si sta organizzando la protesta delle sigle animaliste.
Diverse associazioni del territorio, pronte a far sentire la loro voce e chiedere un intervento. Per ora con un “mail bombing” alle istituzioni, una raffica di mail inviate a sindaco, Procura, forze dell’ordine. Ma all’orizzonte c’è già un evento fisico, in piazza: la chiamata è per sabato 25 febbraio a Samarate, al mattino, un “presidio davanti al municipio” convocato da Fronte Animalista.
Di sicuro sulla questione si stanno mobilitando tutte le sigle del mondo animalista, indignate dal trattamento ricevuto dagli animali sul terreno di via Agusta, tra Samarate e la frazione Cascina Costa, dove erano stati ritrovati animali senza microchip e anche una carcassa. Gli animali erano stati appunto sequestrati, per iniziativa delle Guardie Ambientali, ma la Procura non aveva poi convalidato il provvedimento, dopo la valutazione del veterinario Ats – l’autorità sanitaria competente – che aveva definito in buona salute cani, gatto, capre e maiali presenti.
E c’è anche la Procura della Repubblica tra le realtà a cui gli animalisti si stanno rivolgendo in queste ore. «Le mando quest’e-mail per esprimere la mia profonda preoccupazione per l’accaduto» si legge nei messaggi, rivolti anche a Direzione Generale Sanitaria ATS Insubria, Regione Lombardia, Ordine dei medici veterinari di Varese, Ministero della Giustizia, Ministero della Sanità,Polizia Locale di Samarate, sindaco di Samarate Enrico Puricelli e carabinieri.
Il provvedimento del giudice viene definito «ingiusto» a fronte delle «foto pubblicate dei luoghi e degli animali ivi detenuti».
«Il terreno nel bosco è stato trasformato in una discarica a cielo aperto, invasa dal fango, con una carcassa di ovino morto e condizioni generali del luogo disastrose». Il dissequestro viene contestato anche sulla base del fatto che è stato ascoltato solo il parere veterinario dell’Ats «e non anche quello del veterinario non dell’Ats, nominato ausiliario di Polizia Giudiziaria e intervenuto al sequestro».
Per ora gli animalisti si stanno facendo sentire così, ma il 25 febbraio vogliono arrivare anche in piazza a Samarate, per rendere visibile la protesta. Sul tema interviene anche Linda Bighetti, consigliere comunale a Lonate Pozzolo: «Come partito animalista non possiamo che appoggiare, oltre che sollecitare a livello nazionale tutte le istituzioni coinvolte».
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