Cna: “Svuotare i cassetti fiscali delle imprese altrimenti avremo migliaia di fallimenti”
L'associazione di categoria individua tre priorità, ma l’architrave del sistema è l’opzione della cessione del credito. Non è più inoltre rinviabile un confronto serrato tra le parti
Cna ha indicato al Governo le tre priorità sulla cessione crediti e sul futuro del bonus casa. Si tratta di priorità che richiedono risposte urgenti e definitive ai problemi generati dal decreto legge sulla cessione dei crediti.
PRIMA PRIORITÀ
Riguarda il tema non risolto dei crediti fiscali che le imprese non riescono a vendere e che mette a rischio fallimento decine di migliaia di attività e sta bloccando i cantieri e la stessa ricostruzione post terremoto. Secondo Cna, è necessario attivare qualsiasi strumento per svuotare i cassetti fiscali delle imprese che hanno l’unica “colpa” di aver realizzato i lavori anticipando, ai cittadini beneficiari, il contributo dello Stato.
SECONDA PRIORITÀ
L’associazione di categoria punta il dito contro il caos provocato dall’ultimo decreto del Governo che cancella l’opzione della cessione del credito. «Le condizioni indicate nel provvedimento – sottolinea Cna – sono disegnate sul Superbonus, senza considerare che si applicano a tutto il sistema degli incentivi».
Il pensiero va ai tanti lavori di edilizia libera, dalle piccole opere di ristrutturazione alla sostituzione degli infissi, che interessano moltissimi cittadini e vedono coinvolte migliaia di artigiani e piccole imprese. Al momento per loro non ci sono indicazioni certe su come gestire i rapporti in essere.
TERZA PRIORITÀ
Cna chiede l’avvio di un tavolo per il riordino e la stabilizzazione degli incentivi per l’efficientamento energetico e la messa in sicurezza degli immobili residenziali anche alla luce della nuova direttiva europea sulla casa. «L’architrave del sistema è l’opzione della cessione del credito – Ribadisce la confederazione nazionale dell’artigianato – un meccanismo che consente anche alle famiglie meno abbienti di poter realizzare interventi necessari a ridurre il consumo di energia e quindi a tagliare il costo delle bollette, nonché a mettere in sicurezza le abitazioni contro i rischi terremoto. Non è più rinviabile un confronto serrato che porti all’adozione di soluzioni condivise nell’interesse del Paese».
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