I colloqui con i genitori: incontri, scontri e cartellini gialli
La rubrica settimanale "Il prof tra i banchi", curata da Alberto Introini, tratterà argomenti di scuola, didattica e formazione, commentando le notizie di attualità che si susseguiranno nel corso delle settimane
![Generico 06 Feb 2023](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2023/02/generico-06-feb-2023-1371030.610x431.jpg)
Incontri e scontri
Nell’articolo della settimana scorsa avevamo parlato del rapporto tra scuola e famiglie, regolato formalmente dal “Patto educativo di corresponsabilità”. Durante l’anno scolastico, poi, genitori e docenti sono chiamati a rispettarlo, per il bene della crescita formativa degli alunni. Sarebbe proprio questo – il bene della crescita formativa degli adolescenti – l’obiettivo comune che si dovrebbe perseguire in quelli che si chiamano “colloqui con i genitori”.
Sono attesi con una discreta ansia, sia dai genitori che dai docenti. Nella maggior parte dei casi, per fortuna, si tratta di incontri piacevoli e di effettiva condivisione. Altre volte, invece, gli incontri diventano degli scontri, più o meno evidenti, più o meno tesi. Quando succede ciò? Ovvio, quando i voti non sono buoni, o quando vi è stato un problema disciplinare relativo alla condotta. Ma perché alcuni confronti si trasformano in accese discussioni? Ecco, il “perché” credo sia meno superficiale del “quando”; c’è qualcosa di più profondo, quasi inconscio. Il professore teme che a essere messa in discussione sia la propria professionalità; mentre da parte sua il genitore interpreta gli insuccessi scolastici del figlio come un fallimento della propria genitorialità.
Tempo fa, in occasione della nascita del mio primo figlio, mi ero imbattuto in due libri. Piccolo formato, lettura agile che mi aveva indotto a qualche utile riflessione. Ne ho in mente bene i titoli. Il primo: “I genitori devono essere affidabili, non perfetti”. Il secondo, delle stesse autrici (Elisabetta Rossini ed Elena Urso): “I bambini devono essere felici, non farci felici”. Ogni tanto in qualità di padre mi ripeto questi titoli, questi due aforismi significativi…che cito, in qualità di professore, a qualche genitore in difficoltà.
Genitori espulsi?
C’è chi vorrebbe che i genitori fossero tenuti il più lontano possibile dalle scuole, perché se diventano
troppo presenti con i figli (e pressanti con i docenti), non li aiutano a responsabilizzarsi. Il filosofo Umberto Galimberti più volte si è espresso contro l’eccessiva invadenza dei genitori nelle questioni scolastiche dei figli. Pochi anni fa – in un convegno – Galimberti ha dichiarato pubblicamente un’affermazione che ha avuto una vasta eco, e che spesso viene richiamata per la sua radicalità: “Espellerei i genitori dalle scuole, a loro non interessa quasi mai della formazione dei loro figli; il loro scopo è la promozione del ragazzo, a costo di fare un ricorso”.
Si riferiva soprattutto alle scuole superiori, quando si dovrebbe lasciare maggiore autonomia agli adolescenti. Teniamo buona l’idea di fondo e la sua dose di provocazione; ma di fatto, al momento, in nessuna scuola i genitori sono espulsi; ed è giusto così. Vanno semmai contenuti, e incontrati periodicamente, perché ogni incontro può essere importante. C’è sempre qualcosa da imparare, e il primo passo per farlo è riconoscere quale tipo di genitore si ha davanti al colloquio.
Si possono delineare almeno cinque “tipologie” di genitori. Quali sono? Nel prossimo articolo…
Alberto Introini, dopo aver insegnato in vari licei della provincia di Varese, dal 2008 è docente di Italiano e Storia presso l’Istituto Elvetico di Lugano (Svizzera). Ha due lauree, in Lettere-Filosofia (2002, Università Statale di Milano) e in Storia (2022, Università di Zugo, Svizzera). Iscritto dal 2004 all’Ordine dei Giornalisti di Milano, ha pubblicato 4 libri. Partecipa come relatore o moderatore a diversi eventi culturali nel nord Italia. La sua rubrica settimanale “Il prof tra i banchi” tratterà argomenti di scuola, didattica e formazione, commentando le notizie di attualità che si susseguiranno nel corso delle settimane.
Prof. Alberto Introini
Docente e scrittore
@intro.prof
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