“Due o tre cose che so di me” al Miv di Varese il film su Mauro della Porta Raffo

L'anteprima nazionale è per sabato 25 febbraio, alle ore 10 e 15, al Cinema Multisala Impero

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Poco tempo fa Mauro della Porta Raffo, conosciuto anche come il “Gran Pignolo”, nomignolo affibbiatogli dal giornalista Giuliano Ferrara, ha postato la foto di un bambino che leggeva avidamente un libro sull’autobus. Una scena inusuale nell’era digitale, che lo aveva sorpreso e commosso. Forse perché quel bambino gli ricordava la sua infanzia, quando era già un grande divoratore di libri.
«Ricordo la libreria Pontiggia – racconta Della Porta Raffo – era un lungo budello e verso il fondo c’erano gli scaffali con i libri, mentre in corso Matteotti c’era la libreria delle sorelle Franchi. Un giorno, quando avevo sette anni, mia madre fece il giro dei librai di Varese per aprire un conto a mio nome. Potevo leggere quello che volevo e quanto volevo. A fine mese sarebbe passata lei a saldare il  conto».

Mentre il fratello Silvio, di quattro anni più giovane, oggi apprezzato poeta e professore, fin da piccolo sapeva quello che avrebbe fatto, Mauro Della Porta Raffo, invece, non lo sapeva. E, forse, non lo sa ancora oggi, nonostante affermi, senza esagerare, che lui sa tutto, proprio come faceva Archibald Poesch, il maestro ebanista che ospitò il giovane Karl Popper per il suo primo apprendistato.

«Che fare, non me lo sono mai chiesto e non l’ho mai saputo. Non mi riferisco al che fare in situazioni specifiche e nei ricorrenti e non ricercati momenti difficili. Parlo del che fare della e nella mia vita» dice il Gran Pignolo.
Alla soglia degli ottant’anni ha vissuto tante vite, tutte straordinarie, nel bene e nel male, consapevole che per alcune scelte avrebbe pagato un caro prezzo. Vite sempre in bilico, vissute senza il conforto psicologico di “una rete”, perfettamente inutile per uno abituato a vivere qualsiasi situazione gli si parasse davanti con il coraggio di chi sa. Unica e immutabile costante era, ed è ancora, l’amore per la conoscenza. Un amore così evidente che Vittorio Sgarbi – e non è l’unico – lo ha paragonato a un enciclopedista del Settecento.

Sulla vita di Mauro Della Porta Raffo è stato girato un docufilm dal titolo “Due o tre cose che so di me” per la regia di Gianluca Mattei. L’appuntamento è per sabato 25 febbraio, alle ore 10 e 15 al Cinema Multisala Impero di Varese.

Mauro della Porta Raffo: “Sono l’ultimo enciclopedista del Settecento ancora vivo”

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

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Pubblicato il 24 Febbraio 2023
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