Emanuele Monti: “Patto per la sicurezza anche contro le droghe. Così saremo al fianco dei sindaci”
Il candidato alle elezioni regionali della Lega solleva il tema che assume contorni emergenziali e ringrazia il sindaco Pugliese per aver chiesto l'attivazione del tavolo in Prefettura
«Sono al fianco dei sindaci dei comuni coinvolti da questo fenomeno emergenziale che sta spaventando la popolazione. Ringrazio il sindaco di Cairate, Anna Pugliese, per aver chiesto l’attivazione di un tavolo in Prefettura per trovare celermente soluzioni a questa escalation di fenomeni criminosi che stanno caratterizzando i boschi e le aree periferiche di una parte del varesotto. Regione Lombardia farà la sua parte e ritengo necessario estendere il modello Malpensa, che ho sostenuto in occasione del lancio del patto per la sicurezza negli ospedali lombardi, anche a questi luoghi di perdizione perché il contrasto alle droghe lo si fa soprattutto per via preventiva e portando associazioni ed operatori formati a dissuadere i ragazzi ad affacciarsi a quel mondo tremendo». Lo dichiara Emanuele Monti, consigliere regionale e capolista della Lega alle elezioni regionali, in merito alla riunione del tavolo convocato ieri in Prefettura per il contrasto allo spaccio di droga a cui hanno preso parte il Prefetto, i rappresentanti delle forze dell’ordine e i sindaci dei comuni coinvolti.
«In questa legislatura – ricorda Emanuele Monti -, mi sono occupato da vicino di un fenomeno come quello spaccio di droga e di sostanze psicotrope, arrivando ad approvare una legge che ha ridisegnato il sistema regionale di prevenzione, cura e contrasto a queste sostanze. Ho visitato luoghi in cui il disagio sociale è tangibile, come il bosco di Rogoredo, e ho potuto toccare con mano lo sconcerto di chi vive nelle vicinanze e deve fare quotidianamente i conti con spacciatori e delinquenti. Per questo, voglio far sentire la mia solidarietà e la mia presenza ai sindaci e ai loro cittadini. Solo con un approccio multilivello si può risolvere il problema e ristabilire la legalità. L’estensione di un modello virtuoso e già collaudato nell’aeroporto internazionale di Malpensa può essere uno strumento efficace anche nelle stazioni ferroviarie, nei boschi e nelle aree depresse e periferiche dove avviene lo spaccio».
«Risolvere celermente questo problema è un dovere per le istituzioni e un diritto dei cittadini per bene» conclude.
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