Gadda: “Hanno vinto la destra e l’astensionismo”
La deputata e segretaria regionale di Italia Viva: "Il risultato del Terzo Polo decisamente sotto le aspettative e sotto i numeri delle scorse politiche

È ancora in corso lo scrutinio delle Elezioni regionali, ma il Terzo Polo, che sotto la candidatura di Letizia Moratti univa la lista Moratti e Azione – Italia Viva, si attesta a poco meno del 10%. La segretaria regionale di Italia Viva Maria Chiara Gadda commenta i risultati parziali delle urne.
«Aspetto i risultati finali per un commento più compiuto ma ci sono alcuni dati inequivocabili. Il primo, ha vinto certamente la destra in Lombardia così come in Lazio, sull’onda lunga delle politiche. Di destra si tratta, perché la distribuzione dei seggi pende abbondantemente verso Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni – del resto sui manifesti c’era lei, non Rocca e Fontana – e non verso il centro destra a cui siamo stati abituati fino ad oggi. Un voto per altro dove le preferenze ai candidati sono molto basse. L’altro dato è il 60% di astensionismo, che è drammatico per tutti. È da questo dato che voglio partire per commentare il risultato del Terzo Polo decisamente sotto le aspettative e sotto i numeri delle scorse politiche. Dove c’erano i leader in campo e dove almeno si era fatta una campagna elettorale su qualche tema. Ben diversamente da questa campagna anestetizzata, sebbene la Regione si occupi di temi molto vicini alla quotidianità dei cittadini, come la salute o il trasporto pubblico».
«È necessario continuare a lavorare con determinazione e impegno sulla strada del riformismo – scrive l’onorevole sui profili social – e non pensando ad ammucchiate che non hanno alcun collante ideale. Sicuramente non con il populismo qualunquista del M5S. Lo pensavo prima e lo penso ora a maggior ragione. Essere contro qualcuno non può bastare per ridare fiducia a quel 60% di persone che ha deciso di non scegliere. In politica non vale mai la somma algebrica dei partiti indipendentemente dalla coalizione, e come ho replicato al sindaco Giorgio Gori una coalizione con dentro tutto e il contrario di tutto non avrebbe comunque vinto in Lombardia. Semmai, invito i vari riformisti sparsi in giro a prendere coraggio e a rimboccarsi le maniche e non ad accomodarsi dove conviene oggi. La strada è ancora lunga».
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