Il Claun Pimpa in Ucraina nel primo anniversario della guerra: “Vedo distruzione, drammi, povertà ma anche miracoli”

Marco Rodari sta visitando la regione di Donec'k per incontrare i bambini. La visita alla scuola chiusa da un anno e tra le famiglie rimaste fanno emergere la drammaticità della vita quotidiana

Claun Pimpa

Una lavagna nell’aula vuota riporta ancora la data dell’ultimo giorno di scuola: 23 febbraio 2022. « Vedere quella lavagna, con gli ultimi esercizi svolti dagli studenti mi ha fatto effetto. È l’immagine emblematica della tragedia che questi bambini stanno vivendo. Sono le vittime incolpevoli della guerra».
Marco Rodari da qualche giorno è tornato in Ucraina per portare le sue magie e i suoi scherzi da pagliaccio tra i bimbi.

Nel giorno del primo anniversario, il pensiero di Marco va ai bambini: « Come in tutte le guerre, i più piccoli vengono sradicati dalla loro quotidianità, qui come in Iraq, in Siria, in Palestina. Il 23 febbraio dello scorso anno erano in classe a fare operazioni di matematica poi, più nulla. Questa scuola è chiusa da quel giorno. Hanno fatto qualcosa saltuariamente, ma la verità è che questa guerra ha distrutto la loro vita».

Il Claun Pimpa sta girando a Kramators, oblast’ di Donec’k, tra rovine e macerie. Le città così come i piccoli paesi portano evidenti i segni della battaglia distruttiva: «Chi è rimasto, chi non è fuggito, vive in uno stato di precarietà e paura. Ma, ogni tanto, al pagliaccio capitano veri miracoli come quello che ho vissuto oggi. Sono entrato nella casa di una famiglia molto povera, c’erano una donna e i suoi bambini. La più piccola non aveva ancora iniziato a parlare “perchè troppo piccola” mi era stato detto. A un certo punto, la bimba mi si è avvicinata e ha salutato il pagliaccio, abbiamo scambiato qualche parola. Un vero miracolo, una di quelle storie che riempiono il cuore, che ripagano di tutte le brutture che incontri a ogni angolo».

Claun Pimpa

Tanta la povertà che Marco Rodani sta vedendo nel suo viaggio, che ha anche un risolto umanitario con la distribuzione di cibo e generi di prima necessità con la missione umanitaria: « In quella casa, tra quelle mura così povere, ho ricevuto alcune uova in regalo. Alla fine quella donna ha sentito la voglia di condividere il poco che aveva. E lo ha condiviso con il pagliaccio».

Marco Rodani conosce bene le macerie della guerra: le ha viste già in Palestina, in Iraq, in Siria soprattutto ad Aleppo, città stremata dalla guerra e che oggi conta decine di morti a causa del violento sisma che l’ha colpita.

Ogni guerra ha lo stesso paesaggio e identiche vittime: «Sono sempre i bambini».

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Pubblicato il 24 Febbraio 2023
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