La vita ed il pensiero di Luigi Giussani. Da Venegono Inferiore a Milano: nel 1969 nasce Comunione e Liberazione

Moriva in questi giorni del 2005 il grande ispiratore, a partire dagli anni ’50, di Gioventù Studentesca. Figlio di un socialista, fu sostenuto in seminario dalla figlia di Anna Kuliscioff

Generico 20 Feb 2023

Don Luigi Giussani originariamente era un professore di teologia presso il Seminario arcivescovile di Venegono Inferiore, ma finì presto per considerare limitante la sua attività educativa, chiedendo di essere trasferito ad insegnare religione nelle scuole superiori. Venne dunque assegnato ad un liceo milanese, il Giovanni Berchet, noto per l’ambiente laico che lo caratterizzava.

Giussani era un comunicatore eccezionale, capace di coinvolgere le sue classi su argomenti considerati noiosi ed inutili dai più. Seppe accompagnare i suoi ragazzi in pensieri sulla ragionevolezza della fede, sulla storicità dei vangeli e sulla fattiva presenza di Cristo nel mondo, non come dottrina o come fatto sentimentale, bensì come avvenimento: Dio si è fatto uomo, diceva Giussani, e da duemila anni è qui in mezzo a noi. I ciellini, che cominciarono a chiamarsi così a Milano a partire dalla fine del 1969, non erano dei rivoluzionari, ma usavano una comunicazione efficacissima per esprimere concetti netti e definiti, al punto da tirarsi addosso l’accusa di integralismo. Certamente erano dei conservatori, che puntavano molto sull’educazione dei giovani.

Dal puto di vista strettamente storico Comunione e Liberazione ha avuto diverse fortune ‘politiche’, anche se nella sua natura CL di politico non aveva nulla: questo impegno venne loro chiesto ed essi aderirono, con progressivo entusiasmo, per obbedienza nei confronti della gerarchia ecclesiastica. Di sicuro però aiutò molto questo movimento cattolico nato a Milano l’aver avuto un ex professore di seminario che fece carriera; Giovanni Colombo da Caronno Pertusella divenne infatti arcivescovo di Milano quando il suo predecessore divenne papa con il nome di Paolo VI. Dal punto di vista organizzativo il movimento crebbe animando con entusiasmo la Gioventù Studentesca degli anni ‘50 e ’60 per poi salire con i suoi più importanti esponenti ai vertici dell’Azione Cattolica, un’associazione storica la cui spinta si era però oramai esaurita. Qui si fece le ossa come dirigente ciellino Angelo Scola, il quale sarebbe diventato a sua volta arcivescovo ambrosiano. Molto vicini a CL sono stati inoltre due papi conservatori, Giovanni Paolo II e successivamente colui che era stato il suo teologo di fiducia, Joseph Ratzinger. Insomma “i santi in paradiso” non mancarono mai.

Sul piano strettamente politico il movimento ha invece avuto nel ministro Rocco Buttiglione ed in Roberto Formigoni, che è stato anche governatore della Lombardia, i suoi principali attori.

È singolare ricordare che uno degli intellettuali ben considerati da Giussani fu Oscar Wilde (1854-1900) omosessuale ed autentico esponente di quel pensiero relativista dal quale i ciellini normalmente rifuggono. Eppure è proprio Wilde, in uno dei suoi aforismi ben riusciti, ad andare incontro alla missione educativa di Giussani e di CL: «L’istruzione è una cosa ammirevole, ma nulla di ciò che è davvero degno di essere saputo può essere insegnato» . Quindi il senso ultimo dell’educazione, come ricorda anche l’etimologia latina, sarebbe quello di far fiorire una conoscenza che è già in nuce nelle persone; perché l’uomo non può imparare nulla se non quello che ha già dentro sé e del quale non è consapevole. La conoscenza ultima sarebbe dunque, per Wilde e per Giussani, l’incontro con una piena nitidezza, non una nozione, bensì qualcosa da cogliere, una magia da creare. Per Giussani ciò che va resa evidente è la presenza reale, qui ed ora, di Cristo, in quelle comunità che si riuniscono nel suo nome. Un’idea discutibile, ma certo molto suggestiva.

Da segnalare anche il giudizio calzante, dato sul libro più famoso scritto da Giussani ed in tempi non sospetti, da un uomo tutt’altro che conservatore, l’allora arcivescovo di Buenos Aires Jorge Bergoglio, che in proposito scriveva «Questo non è solamente un libro per i cristiani e per i credenti, è bensì per tutti gli uomini che prendono sul serio la propria umanità ed i propri interrogativi ultimi, perché parla poco di Dio e molto dell’uomo». In effetti questa pubblicazione del Gius, come lo chiamavano i suoi seguaci, è davvero meritevole, in grado di ispirare e suggestionare anche gli interlocutori più scettici. Giovanni Paolo II regalò “Il senso religioso” a Fidel Castro dopo la sua visita a Cuba nel 1998, forse per risvegliare in lui il battesimo e gli studi giovanili presso i gesuiti.

Scheda libri:
Alberto Savorana – “Vita di Don Giussani” – Rizzoli – 2013 – (pag. 1200 circa)
Luigi Giussani – “Il senso religioso” – BUR – 2003

Il crowdfunding continua!

Aiutaci ad attrezzare lo spazio centrale di Materia, la nuova sede di VareseNews.

Scopri come aderire e far parte di questo sogno

di
Pubblicato il 24 Febbraio 2023
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.