Le telecamere in casa per controllare se la moglie “sgarrava”: processo a Varese
L’incredibile storia di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale per i quali è imputato l’ex marito della vittima

Gli insulti verso la moglie e le violenze fisiche fatte di spintoni e schiaffi, anche di fronte ai figli; dunque violenza assistita, con pretese di controllo anche sul conto corrente famigliare che lui gestiva.
Ma la vera iattura per la donna che ha denunciato l’ex marito prima di abbandonare la casa coniugale, oltre ad un episodio di abuso sessuale contestato – fatto di per sé gravissimo, il più grave – era diventata la totale volontà dell’uomo di controllare anche i minimi spostamenti della donna, al minuto.
Beninteso: nel processo dinanzi al Collegio di Varese, con l’imputato difeso dall’avvocato Fabio Ambrosetti, l’accusa è tutta da dimostrare. Ma quanto uscito in aula rappresenta uno spaccato di come la tecnologia riesca oramai ad assecondare ogni possibile mania di controllo.
Qualche esempio? Il tempo stimato per uscir di casa, portare i figli a scuola e rientrare constava in 30 minuti dalle 8 alle 8.30? Bene: se il rientro avveniva alle 8.45, certificato dalle immagini della porta che si apriva riprese dalle telecamere, succedeva il finimondo con richieste di giustificazioni per chiedere conto di quel quarto d’ora di sgarro. (immagini di repertorio)
Idem per un aperitivo con le amiche: «Mi devi avvisare prima se vuoi, e mi devi dire dove devi andare». Insomma il bene più prezioso di tutti oltre all’integrità fisica, cioè la libertà, andato a farsi benedire per le manie di controllo dell’uomo.
Questo sarebbe cominciato, secondo le risultanze emerse in giudizio, anche durante il periodo di fidanzamento. Ma la misura colma ha spinto la donna a rivolgersi ad un centro antiviolenza di Varese: per questo è stata ascoltata in aula una volontaria dell’associazione che ha aiutato la donna dopo un primo accesso alla struttura che ha preceduto la denuncia avvenuta nel giugno 2019.
La prossima udienza è in programma per il 23 maggio quando sarà completata l’escussione dei testi del pubblico ministero (Giulia Grillo) cui seguiranno quelli della parte civile e della difesa.
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