Maltrattamenti in famiglia, testimonia il vicino di casa: “Offese, fughe e poi quello scoppio”
A processo un uomo di 46 anni. Ricostruito un episodio del 2019: accanto ai resti di un grosso petardo il volantino dello spettacolo teatrale "E l'amore la colpì"

Il campionario dei fatti legati ai sospetti di maltrattamenti in famiglia imputati a un uomo di 46 anni, già ampiamente riassunto nella precedente udienza, si arricchisce di ulteriori particolari. Nell’udienza di oggi, martedì 7 febbraio, sono stati ascoltati alcuni testimoni: vicini di casa e amici della donna vittima dei sospetti soprusi subiti dall’ex marito, imprenditore del Varesotto oggi a processo.
In aula sono stati ascoltati i racconti del vicino di casa che ha ricostruito alcuni episodi: le bestemmie gridate e le offese sentite ma anche, in una occasione in cui la donna allontanò l’uomo da casa, la fuga precipitosa dai vicini per la paura che il marito fosse entrato in giardino o addirittura nell’abitazione. Poi arrivò lo scoppio.
Quel giorno, nel 2019, sempre il vicino di casa sostiene di aver sentito una fortissima esplosione di petardo e di aver trovato, fuori dal cancello della donna, il volantino di una pièce teatrale intitolata “E l’amore la colpì”. Chi aveva messo quell’ordigno? E perché il manifestìno con quel titolo? Gli atteggiamenti dell’uomo a processo (innocente fino a prova contraria) sarebbero stati parecchio pesanti: gas tagliato alla casa della moglie, offese, comportamento ampiamente rigoroso nei confronti dei figli trattati come “soldatini”.
Ma anche fatti più gravi come messaggi estremamente pesanti nei riguardi della moglie, incapace a suo dire di garantirgli le prestazioni sessuali richieste, e terribili frasi inviate su whatsapp di malaugurio sull’esito della gravidanza portata avanti dalla stessa moglie quando i due ancora vivevano assieme. Nella prossima udienza l’imputato sarà sottoposto all’interrogatorio.
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