Marco Magrini giura: ecco le priorità per la Provincia, “ma non sarò un uomo solo al comando”
“Tempo di ponti e collaborazione”. Vice di villa Recalcati una donna, la consigliera comunale di Busto Arsizio Valentina Verga
«Tanta strada è stata fatta per arrivare fino ad oggi». Alle 18.19 di mercoledì, dismessa la fascia blu, dopo il giuramento, i primi ringraziamenti istituzionali di Marco Magrini, nuovo presidente della Provincia di Varese vanno ai dipendenti dell’ente e subito dopo ai sindaci «spina dorsale» del territorio. Passaggi di un discorso di investitura che Magrini ha declinato anche a chi non lo ha sostenuto: «A chi non mi ha votato dico: la porta rimarrà sempre aperta» e al suo predecessore, che stima, dice: «Antonelli è stato mio avversario ma non un mio nemico, quello che non ho condiviso è il suo modo di fare il presidente che necessita un diverso approccio».
IL DISCORSO COMPLETO DI INSEDIAMENTO DI MARCO MAGRINI
Fra le priorità fotografate da Magrini c’è l’attivazione dell’ente Provincia come la “Casa dei comuni”, e dare attuazione allo Statuto, fermo dal 2015 dopo la sua approvazione. «Subito una commissione sullo sviluppo delle aree omogenee», ha spiegato Magrini che ha parlato di «tempo di ponti e collaborazione».
Il giuramento ha seguito il voto per la surroga di Magrini da consigliere a beneficio dell’attuale sindaco di Comabbio Paola Marina Rovelli; in seguito è stata nominata la vice di Magrini, la consigliera comunale di Busto Arsizio Valentina Verga (foto sotto).
I vertici della Provincia, divenuta dopo la riforma Delrio del 2014 ente di secondo livello, vengono votati dagli amministratori locali attraverso un sistema di voto ponderato conclusosi lo scorso 29 gennaio. Marco Magrini è stato eletto Presidente con 42.584 voti ponderati mentre l’altro candidato alla Presidenza, Emanuele Antonelli, Presidente uscente e Sindaco di Busto Arsizio, ha ottenuto 36.751 voti ponderati. Nel complesso votarono 1.203 tra sindaci e consiglieri comunali con voti a seconda della grandezza dei comuni. Fra gli interventi il capogruppo della Lega Sergio Ghiringhelli che ha ammesso la sconfitta del centrodestra ma ammonito sulle possibili frizioni sulla governabilità dell’ente dovute, tecnicamente, alla legge Delrio, e politicamente alla gestione di una situazione di bilancio «che ha visto l’attuale maggioranza a votare contro il bilancio solo allo scorso dicembre». Nel suo intervento il consigliere della Lega Alberto Barcaro ha parlato di senso di responsabilità da parte del suo gruppo: «Se non fossimo venuti questa sera l’insediamento del nuovo presidente sarebbe saltato».
I consiglieri Mattina Premazzi e Simone Longhini hanno chiesto l’apertura di un tavolo per discutere gli equilibri politici dell’ente. Magrini ha poi specificato una prima ricognizione dell’ente: un avanzo di amministrazione vincolato di 38 milioni, oltre ad altri 16 non vincolati: «Soldi da condividere per il bene dei nostri sindaci e dei nostri territori, per questo ribadisco la necessità di un impegno condiviso con tutte le forze chiamate a governare l’ente».
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