Nel Giorno del Ricordo a Gallarate viene dedicato un piazzale ai “martiri delle Foibe e degli esuli”
Sabato 11 febbraio invece è previsto un convegno al Museo Maga - Hub Culturali Gallaratesi
Si terrà venerdì 10 febbraio, nel Giorno del Ricordo, la cerimonia di dedicazione del piazzale del cimitero di Gallarate ai ” Martiri delle Foibe e degli esuli Istriani, Dalmati e Fiumani”.
La dedicazione era stata decisa nell’ambito di una serie di nuove intitolazioni di strade, piazzali e parchi gallaratesi, passata dal consiglio comunale.
«Come Fratelli d’Italia avevamo presentato una mozione nel lontano 2008, ancora ai tempi di Mucci, con un’ampia confluenza ancora con i rappresentanti del Pd» dice Giuseppe De Bernardi Martignoni, alfiere del partito a Gallarate, ma oggi anche presidente del consiglio comunale. «La mozione era stata approvata ma alle parole non erano seguiti i fatti. Come partito abbiamo ripresentato la richiesta e c’è stata questa volta l’unanimità sulla proposta.
«Il dramma dell’esodo e i martiri delle foibe è una verità sottaciuta per tanti anni: è doveroso il ricordo di tanti italiani di quelle aree che avevano l’unica colpa di essere italiani in quelle terre, scacciati dai partigiani titini».
La cerimonia si terrà alle ore 11.30 all’ingresso del Cimitero Monumentale di Gallarate in Viale Milano, 29.
Il convegno
Sabato 11 febbraio al Maga si terrà invece l’incontro “Testimoni di un esodo”, con l’intervento di Alberto Comuzzi e Donatella Salambat, che presentano il volume “Testimoni di un esodo, e di Pier Maria Morresi, presidente del comitato provinciale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.
L’appuntamento è alle 17.
Il ricordo dell’esodo istriano
Furono 300mila gli italiani che lasciarono il territorio passato alla Jugoslavia, minacciati dall’eliminazione fisica di persone in parte ritenute colpevoli di complicità con la politica antislava e le repressioni violente del precedente regime fascista, in parte considerate genericamente ostili in quanto italiane, in parte solo “irriducibili” al nuovo regime comunista che si andava imponendo (una ricostruzione complessiva valida si trova nel documento della Commissione Italo-Slovena, frutto di un lavoro quasi decennale degli storici).
Per quanto le modalità di eliminazione siano state diverse, simbolicamente le violenze sono rappresentate dalle foibe, le cavità naturali usate per far sparire i corpi.
Il “Giorno del Ricordo” cade il 10 febbraio, anniversario dei trattati di pace di Parigi, imposti all’Italia a fine della Seconda Guerra Mondiale, che comportarono la perdita delle colonie, di tre intere province tra Venezia Giulia e Dalmazia (a favore della Jugoslavia), di tre Comuni sulle Alpi Marittime (a favore della Francia).
Il Giorno del ricordo è stato istituito dalla Repubblica nel 2004, “al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
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