Openjobmetis, occasione sprecata: Pesaro si regala la semifinale con Brescia

La squadra di Brase entra malissimo in partita, rimonta ma commette troppi errori tra palle perse e triple sbagliate. Non basta un grande Ferrero. La Carpegna vola in semifinale e trova a sorpresa Brescia

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Dal nostro inviato a Torino – Finisce con una delusione parecchio cocente – e soprattutto finisce subito – l’avventura della Openjobmetis alla Coppa Italia di Torino. La sconfitta, di stretta misura (84-80) contro Pesaro ha i contorni netti dell’occasione sprecata perché sono troppe le cose che non tornano, questa volta.

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Le foto di Pesaro – Varese (Final Eight Coppa Italia) 4 di 34

Non torna l’approccio alla gara, con un primo periodo disastroso e regalato ai marchigiani (29-12 al 10′), non torna il malloppo di palle perse (23), non torna una percentuale troppo bassa dall’arco (il 23%). Non tornano nemmeno certe situazioni in campo, perché Varese non approfitta di una Pesaro carica di falli fin dal secondo periodo, contro cui sarebbe stato più utile provare a forzare qualche uno-contro-uno: invece la squadra di Brase ha tirato tanto da 3 punti senza quasi mai trovare il canestro. E l’unico a finire la partita anzitempo è stato Jaron Johnson, un varesino.

Ad allungare l’elenco dei rimpianti c’è anche il fatto che Pesaro ha giocato senza Davide Moretti, fermo da qualche giorno per febbre, e con un Cheatam a mezzo servizio. Soprattutto, Varese non ha approfittato del clamoroso risultato dell’altro quarto di finale: Milano, favoritissima, si è fatta infilzare da Brescia che arrivava da 6 KO consecutivi in campionato. Insomma, sognare addirittura la finale al momento della contesa iniziale non era un’idea balzana, tanto più che da Varese si sono mossi in mille per dare il loro contributo. Diluito nelle pieghe di una partita nella quale serviva continuità, e che invece la OJM ha interpretato a folate, spesso fallendo i possessi importanti sia lontano dal traguardo (diversi sorpassi mancati) sia in dirittura d’arrivo. Due palle perse negli ultimi 20” di partita sono la definitiva pietra tombale a un’avventura “appena cominciata e già finita”.

E i singoli? Il migliore è Giancarlo Ferrero, non schierato da Brase nelle ultime gare di campionato ma decisivo nei momenti migliori dei biancorossi. Johnson ha disputato un terzo periodo da cineteca, Owens è stato positivo anche a rimbalzo mentre Ross ha sulla coscienza mezza partita da mani nei capelli e Brown è andato a corrente alternata. Chi invece è andato a sbattere sono stati gli altri italiani: briciole per Wolde, Denik e Caruso. Con una squadra così corta, serviva che tutti giocassero una partita almeno sufficiente e così non è stato.

COLPO D’OCCHIO

In un PalaOlimpico “sotto shock” per l’inattesa sconfitta di Milano con Brescia, il colpo d’occhio è più che buono, con davvero un’invasione di tifosi arrivati da Varese, circa mille. Un centinaio, ma rumorosi, quelli adriatici. Tra i tifosi eccellenti la OJM schiera Javier Zanetti arrivato a sostenere l’amico Scola ma anche Tete Martinenghi, asso delle piscine “nato” sotto canestro. In prima fila anche Pozzecco in versione c.t. con i presidenti Petrucci e Gandini, tra il pubblico anche Gek Galanda e Claudio Coldebella.

Ferrero dà anche l’anima, Owens piace ancora. Ross-Brown, sagra della palla persa

PALLA A DUE

Sulla carta chi sta meno bene è Pesaro: Moretti non ha recuperato dal recente problema di salute e viene sostituito da Gudmundsson in regia, Cheatam parte dalla panchina rimpiazzato da Delfino. Quintetto classico invece per Brase che ha la squadra al completo seppur con un Reyes non al 100%.

LA PARTITA

Q1 – Charalampopoulos è subito torrido per Pesaro e firma 9 punti nel parziale di 16-8 dopo 6′ che costringe Brase a chiamare presto timeout. Il brutto è che da lì in avanti, Varese farà peggio con Ross disastroso e 10 palle perse collettive che aprono il campo alle folate pesaresi. Alla prima pausa è 29-12 con i tifosi biancorossi impietriti da tanto orrore cestistico messo in campo dalla OJM.
Q2 – Tariq Owens – 4 liberi e una schiacciata – ridà fiato all’attacco varesino e, di riflesso, a una difesa ora migliore con Denik al posto di Ross. Poi entra Ferrero e cambia la gara: tripla, 3/3 ai liberi e canestro di destro in entrata a evitare la stoppata. Spinta dal capitano e da un paio di magate di Johnson, Varese si ritrova a -2 ma sbaglia con Ferrero e Nino i tiri del sorpasso. Repesa, vecchia volpe, chiama timeout e gli ultimi 2-3 minuti sono ancora marchigiani con Gudmundsson a segno: 44-35.
Q3 – L’uomo del momento, in casa Varese, diventa Nino Johnson: l’ala è un’ira di Dio e nei primi 5′ del periodo segna 9 punti portando per la prima volta la partita in parità a quota 55. Come al solito però, la OJM fallisce la spallata successiva anche se poi mette per l’unica volta il naso avanti grazie a due liberi di Reyes (62-64). La replica pesarese è firmata Tambone: 5 punti dell’ex di turno riaprono un minimo vantaggio per i marchigiani e la terza sirena arriva sul 67-64 con i biancorossi che si accontentano di tirare (sbagliando) da lontano.

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IL FINALE

La Varese “penelope” prosegue: pareggio di Brown con canestro e fallo, deragliamento di Woldetensae che commette anche antisportivo e permette il riallungo pesarese. Si continua con botta e risposta dalle due parti ma Brase perde per falli Johnson che dopo un tecnico commette il quinto a rimbalzo. Nuovo vantaggio Vuelle, poi è di nuovo la volta di Ferrero con con 5 punti in 10” dà l’ultimo pareggio, 77-77. I mille tifosi varesini sognano il sorpasso definitivo e invece è tutta un’illusione: Abdur Rahkman – francobollato da Brown – trova un paio di guizzi, Ross segna l’83-80 che però non basta, poi Ferrero perde un pallone fatale (ma nessuno dei compagni, in precedenza, tira) e anche sull’ultima rimessa Ross e Brown pasticciano. Finisce 84-80 con i tifosi adriatici in festa e quelli biancorossi che non possono fare altro che scuotere la testa. Non era questa la squadra che si aspettavano.

CARPEGNA PR. PESARO – OPENJOBMETIS VARESE 84-80
(29-12, 44-35; 67-64)

PESARO: Gudmundsson 13 (1-5, 2-4), Abdur-Rahkman 13 (4-6, 1-7), Delfino 12 (2-3, 2-6), Charalampopoulos 20 (5-7, 2-3), Kravic 6 (3-4); Visconti 2 (0-1, 0-1), Tambone 11 (1-3, 1-3), Toté (0-1), Cheatam 7 (2-5, 1-4). Ne: Moretti, Stazzonelli. All. Repesa.
VARESE: Ross 17 (4-7, 2-5), Brown 14 (3-3, 1-5), Woldetensae 3 (0-2, 1-4), Johnson 18 (7-8, 1-6), Owens 11 (2-3): De Nicolao (0-3, 0-3), Reyes 2 (0-1 da 3), Ferrero 13 (2-2, 2-6), Caruso 2 (1-1, 0-1). Ne: Librizzi, Virginio. All. Brase.
ARBITRI: Mazzoni, Borgioni, Gonella.
NOTE. Da 2: P 18-35, V 19-29. Da 3: P 9-28, V 7-31. Tl: P 21-28, V 21-26. Rimbalzi: P 36 (11 off., Kravic, Delfino 6), V 35 (10 off., Owens 13). Assist: P 18 (Delfino 4), V 15 (Ross 7). Perse: P 20 (Kravic 6), V 23 (Ross 8). Recuperate: P 17 (Kravic, Tambone 3), V 7 (Ross, Woldetensae, Owens). Usc. 5 falli: Johnson. F. antisportivo: Woldetensae (31.09). F. tecnico: Johnson (32.10), Charalampopoulos (32.35).

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 15 Febbraio 2023
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  1. PaoloFilterfree
    Scritto da PaoloFilterfree

    No, decisamente non era questa la squadra che ci si aspettava. Francamente, alcuni giocatori imbarazzanti e il primo quarto (da incubo) pietra tombale.

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