Il Padiglione Michelangelo del Del Ponte resta nudo: costi energetici alle stelle
L'Asst Sette Laghi ha presentato una segnalazione alla Procura della Corte dei Conti per far luce sulle eventuali responsabilità nella posa delle coperture giudicate pericolose
Il Padiglione Michelangelo dell’ospedale Del Ponte a Varese è ancora nudo. Dopo l’ordinanza prefettizia che ha disposto la rimozione urgente dei pannelli posti a copertura potenzialmente pericolosi, vista l’esperienza del grattacielo dei Milano, il palazzo è stato lasciato allo stato grezzo. Una situazione che, dichiara l’Asst Sette Laghi, aggrava i costi di gestione: « il Padiglione Michelangelo, risulta sprovvisto del rivestimento esterno con conseguente dispersione del calore ed aumento dei costi di riscaldamento, tenuto conto altresì della nota congiuntura economica attuale di esponenziale rincaro energetico».
Sulla questione, la stessa azienda ospedaliera lo scorso 19 dicembre ha inoltrato una segnalazione alla Procura della Corte dei Conti per far luce sulle eventuali responsabilità nella fase di cantiere del Michelangelo.
Comprendere come si sia arrivati a quella copertura permetterà anche di individuare chi sarà chiamato a ripagare i costi fino ad oggi sostenuti dalla stessa Sette Laghi: si parla di quasi mezzo milione di euro per l’opera di smantellamento della copertura, attuata tra ottobre e inizio novembre scorsi con la presenza fissa dei vigili del fuoco. Nelle more dell’indagine, però, la Sette Laghi ha deciso di procedere con la progettazione dell’intervento per rivestire nuovamente il Michelangelo. Lo studio è stato affidato alla ditta a cui è stato assegnato lo studio preliminare di progettazione del terzo lotto del Del Ponte per il quale sono stati stanziati 17 milioni di euro. I progettisti entro 6 mesi studieranno l’intervento di ripristino i tempi e soprattutto i costi che si dovrà sostenere.
All’ospedale Del Ponte è ormai operativo, tanto, il cantiere per ricavare i locali dove verrà spostata l’attività di Procreazione Medicalmente Assistita (P.M.A.) che sarà ospitata al primo piano sotterraneo. Proprio per aprire i lavori è stato modificato l’accesso alla cardiologia pediatrica, un lungo e impegnativo tragitto per arrivare all’ambulatorio da un secondo accesso collocato sotto il padiglione Michelangelo.
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