Rifiuti e carcasse, a Samarate scatta il sequestro degli animali. Poi viene annullato
Cani, maiali e polli vivevano in una zona dove si è formata una discarica abusiva. Le Guardie Ambientali hanno sequestrato, ma la relazione del veterinario dice che non c'è stato maltrattamento. Resta un luogo indecoroso: "C'è già ordinanza, proprietario dovrà smantellare"
Capre, cani, gatti e volatili “prigionieri” del fango, a fianco di carcasse di altri animali: scenario piuttosto desolante, quello constatato lo scorso 25 gennaio a Samarate, nella zona boschiva verso Cascina Costa.
Le Guardie Ambientali d’Italia hanno proceduto al sequestro degli animali presenti, a scopo cautelare, con il sostegno della Polizia Locale di Samarate e dei carabinieri, alla presenza di un veterinario.
L’attività di polizia giudiziaria curata dalle Guardie Ambientali, nella persona di Francesco Faragò, sono il frutto di un monitoraggio già avviato nelle settimane passate. Il terreno nel bosco è stato trasformato da un samaratese in una discarica a cielo aperto, invasa dal fango, con una carcassa di ovino morto e condizioni generali del luogo disastrose: una situazione che aveva già portato il Comune a emettere una ordinanza per ragioni sanitarie.
Con il sequestro del 25 gennaio si è fatto un altro passo, per sottrarre alla persona “titolare” del luogo gli animali, “buttati in un discarica (abusiva) a cielo aperto, come cose, senza cibo o acqua per poter sopravvivere”, dice la Lega Italiana per la Difesa degli Animali.
All’interno del terreno sono stati ritrovati e presi in consegna due maremmani, un gatto (un altro è fuggito), sette pecore, due maialini vietnamiti, venti polli, sei anatre mute e due germani reali.
Sequestro non convalidato
Il sequestro non è stato però convalidato dal Pm di turno alla Procura di Busto Arsizio, dottoressa Melita, che neppure era informata dell’operazione avviata. La Procura ha ritenuto non provato il reato di maltrattamento di animali, anche sulla base della relazione del competente veterinario di Ats, che dice che gli animali era nutriti e con comportamenti normali. Il 27 gennaio il Pm ha dunque poi disposto la restituzione «con la massima sollecitudine»di cani, gatto, ovini e pollame al proprietario.
L’Ats ha munito di microchip gli animali che ne erano mancanti, intestandoli al proprietario.
Discarica abusiva da smaltire
E ora? In realtà sulla questione come detto c’è anche un passaggio formale del Comune rispetto al luogo, che rientra tra l’altro nei confini del Parco del Ticino.
«Lì c’è una mezza discarica abusiva, avevamo emesso una ordinanza» conferma il sindaco Enrico Puricelli. «Ora dovrà procedere». Sperando che la pulizia dei luoghi dia un ambiente più dignitoso agli animali.
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