Secondo passo falso consecutivo per la Pro Patria: la Virtus Verona domina dal primo minuto

Giornata nera per i tigrotti che escono dal Gavagnin-Nocini sconfitti per 2 a 0. Casarotto segna subito il vantaggio, Gomez ribadisce al 25'. La Pro Patria spreca quel poco che crea e nel finale Stanzani sbaglia un rigore

Pro Patria - Virtus Verona 1 a 0 (23.10.2022)

Sconfitta senza attenuanti per la Pro Patria, che perde maldestramente per 2 a 0 in casa della Virtus Verona. Che la partita del Gavagnin-Nocini di oggi, domenica 26 febbraio, sarebbe stata una sfida complicata era chiaro fin dalla vigilia del match, quando l’allenatore della squadra di Busto Arsizio aveva sottolineato le difficoltà in un campo particolarmente corto e stretto, che di certo non esalta le qualità dei tigrotti.

Ciò detto non basta però a giustificare il secondo passo falso consecutivo della Pro Patria, dominata praticamente dal primo minuto di gioco, sicuramente nel punteggio come sul campo, almeno fino a quando la Virtus non ha deciso di poter speculare e risparmiare energie forte del doppio vantaggio ottenuto tra l’8 e il 25′ del primo tempo grazie alle reti di Casarotto, lesto e più veloce di tutti nel bruciare i difensore bianco-blu su una ribattuta area, e poi su un pasticciaccio di Del Favero dopo un cross spiovente dentro l’area di rigore: disturbato al limite del regolamentare da Juanito Gomez, il portiere in prestito dalla Juventus perde il controllo della sfera e spalanca la porta all’argentino vecchia conoscenza della serie A.

Per la Pro Patria pochissime le occasioni racimolate in oltre novanta minuti, disputati comunque a buon ritmo dal punto di vista atletico, in una giornata nera, conclusasi insormontabilmente a 10′ dal termine, quando Stanzani calcia altissimo un rigore procurato dal subentrato Chakir.

Secondo passo falso consecutivo per la Pro Patria: la Virtus Verona domina dal primo minuto

FISCHIO DI INZIO

Nonostante il numero degli infortunati sia inferiore alla media (“soltanto” – si fa per dire – 6), in casa Pro Patria le tre le assenze fuori programma di Lombardoni, Ferri e Vezzoni si fanno sentire negli equilibri. Vargas sopperisce con un po’ di fantasia (cambiato la disposizione del trio Molinari-Saporetti-Boffelli) e linea verde. Dopo quasi due mesi si rivede a centrocampo il giovane Leonardo Piran, mezzala che compone un’inedita cerniera mediana insieme a Nicco e Lombardoni. Sulle fasce è Vaghi a fare coppia con l’inamovibile Ndrecka. In attacco Stanzani si accomoda in panchina per lasciare al rampante Pitou la possibilità di giocare in coppia con l’attaccante ritrovato, ovvero Alessandro Piu.

Con una mossa a sorpresa l’allenatore e presidente dei veneti Luigi Fresco cambia le carte in tavola, scegliendo di schierare una difesa a quattro dietro (Ruggero e Cella centrali, Daffara e Faedo terzini) e un baricentro a forte attrazione anteriore, con altri quattro giocatori a completare il diamante offensivo del 4231, ovvero Casarotto, Nalini e Danti all’altezza della trequarti campo e alle spalle di Gomez punta centrale. In mediana, a completare l’undici, gli affidabili Lonardi e Tronchini, interpreti già visti e ammirati nei precedenti 343 virtussini in assenza dell’ex Udinese Hallfredsson.

PRIMO TEMPO

Due palloni raccolti dalla porta di Del Favero nei primi 25′ minuti. Un avvio da incubo per la Pro Patria, che cercava riscatto dopo esser stata rimontata 8 giorni fa allo Speroni di Busto Arsizio dalla Pergolettese e che purtroppo c’è cascata di nuovo. Con il sorprendete 4231 la Virtus copre meglio il campo per merito dell’elasticità e alla velocità della propria folta trequarti, all’occorrenza a centrocampo per aiutare Lonardi e Tronchini e in grando di ribaltare il campo in transizione in pochi secondi.

I principali pericoli affrontati dai bustocchi, che poi a conti fatti non sono poi molti, arrivano da quell’altezza di campo: il vantaggio veronese, la ribattuta di Casarotto, nasce infatti da un traversone sul secondo palo di Danti per Gomez: il colpo di testo è parato con ottimi riflessi da Del Favero, tuttavia la difesa anziché mettere in pratica un pragmatico taglia-fuori in area preferisce contemplare il bel gesto tecnico del portiere. Casarotto no, perché è consapevole di quanto sia difficile fatturare in Serie C. La seconda marcatura stagione è la terza rete consecutiva incassata dalla Pro Patria in poco più di 60 minuti complessivi. Segno della Lombardoni-dipendenza, l’unica di cui sembra soffrire la Pro Patria. Una sola sì, ma molto grave.

Se tanto può essere elogiato Del Favero per la parata, inutile, in occasione dell’1 a 0, il numero 1 dei tigrotti ha invece grosse responsabilità in occasione del raddoppio. La Pro Patria è messa alle strette dalla velocità con cui i mediani mandano in porta i trequartisti, Molinari rimedia un giallo – diffidato, salterà la Pro Sesto – e concede un calcio di punizione alla Virtus Verona, uno schema vincente. Pallone battuto corto, sempre a Danti da una mattonella simile a quella del cross dell’1 a 0; questa volte il capitano fa partire un cosiddetto campanile che si rivela una trappola per Del Favero. Gomez ringrazia e la Virtus ha già in cassaforte i tre punti in palio.

SECONDO TEMPO

La Pro Patria rientra dagli spogliatoi con qualche volto nuovo (tra il 45′ e il 65′ scendono in campo Perotti, Stanzani, Castelli e Chakir) e un atteggiamento diverso rispetto alla prima frazione, meno passivo e sacrificale. Rimane tuttavia sterile il giro palla proposto – Bertoni le prova tutte pur di muovere le acque – anche su gentile concesso di una Virtusvecomp che può accontentarsi di giocare di rimessa per far sprecare energie preziose ai suoi ospiti e provare il colpo del ko tecnico.

Ad ogni modo, di significativo nei secondi 45′ si registra solo il “rigoraccio” di Stanzani, sparato alle stesse dopo che Chakir aveva anticipato Faedo tagliando verso l’area su un imbucata diagonale di Perotti. Decisamente troppo poco per riaprire il match, ancor meno per ambire alla vittoria.

Per i bustocchi arriva dunque al triplice fischio la nova sconfitta stagionale. Il 2 a 0 si presta a un dato curioso: escluso il 3 a 0 di Padova a settembre, le altre sono tutte arrivate in coppia, per quattro volte. Pergolettese-Virtus Verona non sarà la peggior “doppia sconfitta consecutiva” in termini di passivo (4 i gol subiti, un solo gol fatto), ma è senza dubbio quella che lascia il maggior amaro in bocca a una squadra che sembrava poter ambire ai vertici, e che forse è stata invece ridimensionata da due squadre di metà classifica apparse più ciniche e organizzate.

Vargas riconosce la sconfitta: “Troppe responsabilità nostre sui gol subiti. È mancato l’ultimo passaggio”

Marco Tresca
marco.cippio.tresca@gmail.com

 

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Pubblicato il 26 Febbraio 2023
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