Un matematico in Regione: per ricerca, cultura e istruzione la Lega punta su Debora Lonardi
Laureata in fisica nucleare, consigliere comunale e vicepresidente della Comunità montana del Piambello Debora Lonardi è candidata nella lista della Lega. Al centro del suo programma cultura, istruzione e la valorizzazione di un territorio di grande valore e bellezza
I matematici? Merce rara, ma uno (o meglio una) la Lega l’ha trovato. Si chiama Debora Lonardi e la Lega punta su di lei per gli ambiti della ricerca, della cultura e dell’istruzione in Regione Lombardia.
Laureata in Fisica nucleare, con abilitazione all’insegnamento della fisica e della matematica in Italia e in Svizzera, Debora Lonardi da molti anni è impegnata sul territorio a diversi livelli. Consigliere comunale a Clivio, è vicepresidente della Comunità montana del Piambello, dove ricopre anche la carica di assessore per gli affari concernenti la gestione del sito Unesco Monte San Giorgio.
Lei è consigliere comunale al secondo mandato a Clivio e riveste un ruolo importante nella Comunità montana del Piambello. Ora la sfida del Consiglio regionale. Cosa rappresenta per lei l’impegno politico?
La politica è il nostro strumento di cambiamento. Credo che l’esempio nel lavoro, nel sociale e nella famiglia lo dà chi si mette in gioco. La critica può venire solo dopo il fare.
Quali sono le tematiche che vorrebbe affrontare da consigliere regionale?
Oltre al primo amore, che è la scienza, cultura e istruzione sono i miei mondi. Dopo un’esperienza in una grande multinazionale, da oltre 15 anni mi occupo di formazione in ambito scientifico prima in aula, poi come formatore nazionale, e ora come referente per la provincia all’Ufficio scolastico provinciale.
Cos’è per lei l’istruzione?
L’istruzione è l’essenza del progresso che impara dal passato. La scuola è la sede in cui si plasma il futuro di una nazione ed è fondamentale che la figura del docente torni a rivestire un ruolo importante e un’alta considerazione sociale. E’ necessaria non l’autorità ma l’autorevolezza. I giovani cercano trascinatori, motivatori e guide, non tanto docenti che “riempiono” menti.
E’ importante incentivare contesti motivanti, partendo dall’esperienza e legando i temi affrontati alla realtà quotidiana che ci circonda. Facciamo un esempio banale ma efficace: un problema posto ai nostri studenti appare molto più complesso e meno interessante se esordisce con “in un rettangolo di dimensioni…” piuttosto che “in un campo da calcio regolamentare…”. Il concetto è lo stesso ma l’approccio è più stimolante.
Lei dice che il mondo della cultura è un suo mondo. In che senso?
Non solo mio ma di tutti noi, siamo immersi nella cultura proprio partendo da Varese, un territorio che trasuda cultura. Il Varesotto ha un record mondiale: il maggior numero di siti Unesco racchiusi in una sola provincia. Abbiamo il Sacro Monte, l’Isolino Virginia, Castelseprio e Torba e il Monte San Giorgio. Dobbiamo fare sistema per poter amplificare e valorizzare questo patrimonio. La Comunità montana del Piambello è l’ente gestore del sito del Monte San Giorgio, uno dei cinque siti naturalistici italiani dell’Unesco e io sento tutto l’onore e il dovere che questo comporta. Nella parola Unesco sono contenute le lettere dei tre obiettivi del mio lavoro: Educazione, Scienza e Cultura. Se questi sono gli obiettivi, Varese è davvero un bel punto di partenza. L’obiettivo a cui guardare sono le nuove generazioni: sono moltissimi i giovani che cercano di trasformare la loro passione in un mestiere: a Varese partiamo in vantaggio e noi amministratori pubblici dobbiamo aiutarli con la creatività e l’innovazione delle proposte, e anche con la semplificazione dei rapporti con le associazioni che sono il sale del nostro territorio.
Qual è il suo punto di forza, oltre al programma che porterebbe in Regione?
Sicuramente la capacità di ascolto. E’ il mio impegno, la mia promessa elettorale. E mi sento di farla perché più che una promessa è un mio modo di agire. Partire dall’ascolto delle nostre realtà sul territorio per co-progettare con chi, come me, queste realtà le vive quotidianamente sarà la mia priorità.
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