Uscire dalla grotta e vedere la luce: per contrastare l’abbandono scolastico l’Einaudi si affida a Platone
L'istituto professionale di Varese ha ricevuto dei fondi per sostenere i ragazzi più fragili. Si parte a marzo con diversi laboratori ma anche con attività di coaching, mentoring e mindfullness

Come lo schiavo nella caverna di Platone: abituato all’oscurità e spaventato dalle ombre, imparerà ad affrontare la luce per conoscere e liberarsi dalle catene. Così i ragazzi in difficoltà a scuola supereranno i propri limiti, la mancanza di fiducia in sé stassi per ritrovare la motivazione e riuscire nello studio.
È il mito di Platone a ispirare il progetto contro la dispersione scolastica messo a punto dall’istituto Einaudi di Varese. Un impegno per sostenere i più fragili e a rischio, come richiesto dal Ministero dell’Istruzione che ha messo a disposizione fondi extra contro l’abbandono scolastico.All’Einaudi sono stati destinati oltre 240.000 euro, fondi che la dirigente Samantha Emanuele ha deciso di investire puntando su attività di coaching e mentoring e poi di recupero delle competenze.
« Parliamo di fragilità, di DSA, di ragazzi con bassa autostima – spiega la dirigente – sono poco meno di 300 e sono a rischio perché hanno chiuso il primo quadrimestre con gravi insufficienze. Il nostro primo sforzo sarà quello di affiancarli con professionisti che lavorino sul recupero della fiducia. Il 30% del percorso sarà proprio legato a progetti di mentoring e coaching, per far sì che decidano di uscire dalla caverna in cui si trovano e accettino di affrontare la luce e il sole. Successivamente il lavoro sarà sul recupero delle competenze con laboratori a piccoli gruppi di recupero delle softskill. Struttureremo laboratori di teatro multilingue, di cinema , di manipolazione. Ne avvieremo altri specifici su numeri e poesia per i DSA, con esperti che utilizzano dei giochi finalizzati all’apprendimento».

All’Einaudi i laboratori di recupero sono già operativi: « Dall’inizio dell’anno, abbiamo attivato delle modalità “ peer to peer” coinvolgendo gli stessi studenti – racconta Samatha Emanuele – I risultati sono molto soddisfacenti: abbiamo lavorato molto con le famiglie e con i ragazzi stessi per convincerli a partecipare. Ogni martedì e ogni giovedì rimangono tutti a scuola. I risultati ci sono, sono importanti e dimostrano che c’è voglia di mettersi in gioco».
Per ottenere risposte positive, l’Einaudi punterà molto anche sul progetto di mindfullness : « È fondamentale considerare il benessere complessivo di questi ragazzi, lavorare sulla loro capacità di concentrazione».
Entro il mese di marzo la dirigente pubblicherà gli avvisi interni per individuare chi gestirà i laboratori mentre saranno esterni gli incarichi di coaching, mindfullness e mentoring: « Vogliamo partire appena possibile e proseguiremo fino alle fine del 2023. Ogni gruppo farà il suo percorso e, appena avrà raggiunto il risultato, ne verrà coinvolto un altro. Vogliamo concludere l’anno dando a tutti i ragazzi fragili la possibilità di uscire dalla grotta».
Al fianco dei ragazzi c’è anche il canale social gestito dal professor Tarantini che coinvolge i ragazzi in una modalità comunicativa vicina a loro e che si sta rivelando molto efficace.

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