A Busto Arsizio i dispetti della maggioranza al Pd: “Commissione convocata dopo due mesi”
Un quinto dei consiglieri (Pd e Progetto in Comune) chiede la convocazione per parlare di potature ma la stessa viene convocata due mesi dopo: "Aggirano le regole in modo meschino"
Progetto in Comune e Partito Democratico chiedono la convocazione della commissione per discutere delle potature degli alberi ma è scontro sulla data. Per i proponenti doveva essere convocata entro dieci giorni mentre per la maggioranza entro dieci giorni deve essere emanato solo l’avviso di convocazione e così la data scelta è il 18 maggio, due mesi dopo.
«A seguito della richiesta di convocazione della Commissione 2, firmata dai cinque Consiglieri Comunali del Progetto in Comune e del Partito Democratico per procedere all’audizione del Circolo di Legambiente e degli Uffici comunali preposti alla potatura del patrimonio arboreo comunale, avvenuta in data 17 marzo, la stessa è stata convocata il giorno 18 maggio, cioè esattamente due mesi dopo. La Commissione 2 non ha alcun argomento a calendario se non quello richiesto dai Consiglieri proponenti» – commenta Maurizio Maggioni del Pd.
Quali che siano le cause di questo differimento da parte del presidente Roberto Ghidotti, Maggioni le definisce «poco credibili, si tratta di una scelta che di fatto mostra quale scarso apprezzamento la maggioranza abbia del tema proposto e soprattutto quale sia la considerazione verso i Consiglieri Comunali ed il loro diritto di sindacato».
Infine per la seconda volta una convocazione contravviene al dettato dell’art.6 lettera 2, dell’apposito Regolamento: “Il Presidente, ove venga richiesto ….da un quinto dei Consiglieri Comunali o dall’Assessore competente, è tenuto prontamente alla convocazione della Commissione affinché la stessa sia convocata nei successivi dieci giorni liberi“.
La maggioranza sostiene che per “convocazione” si debba intendere solo “avviso di convocazione” e cerca quindi di ritenere legittimo che sia inviata una lettera di convocazione entro dieci giorni ma per una riunione da svolgersi realmente dopo un lasso di tempo indefinito senza scadenza alcuna, magari dopo mesi: «E’ evidente che la maggioranza non vuole prendere atto della logicità e della indispensabilità della norma ma che soprattutto non si rende conto di quanto sia meschina la pretesa di aggirarla. Continueremo a chiedere il rispetto del prioritario ruolo del Consiglio Comunale e delle sue Commissioni, come organi di indirizzo e controllo politico amministrativo e di autonomo confronto sui più importanti temi ma anche proponendo al Consiglio Comunale una delibera di interpretazione autentica del Regolamento delle Commissioni per superare ogni stucchevole infingimento».
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