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A Varese una giornata dedicata a don Milani
Al Salone Estense via Sacco, con ingresso libero, alle ore 10,00 esposizione “Il Silenzio diventa voce” e alle ore 15,30 proiezione del film documentario Barbiana ‘65
Con il Patrocinio del Comune di Varese l’Associazione Cernobyl – Induno Olona odv organizza sabato 18 marzo un evento dedicato a don Milani.
Al Salone Estense via Sacco, 5, con ingresso libero, alle ore 10,00 Esposizione Mostra Il Silenzio diventa voce e alle ore 15,30 Proiezione film documentario Barbiana ‘65, un film di Alessandro G. A. D’Alessandro.
Il film
Il recupero integrale del materiale filmato girato dal regista D’Alessandro nel dicembre del 1965 a Barbiana, protagonisti don Lorenzo Milani e i suoi allievi, mostra alcuni momenti e aspetti fondamentali della Scuola di Barbiana: la scrittura collettiva, la lettura dei giornali, i ragazzi più grandi che insegnano a quelli più piccoli. Ma c’è anche il lavoro manuale svolto dai ragazzi. Intorno a queste immagini del 1965 si sviluppa il racconto con le testimonianze di Adele Corradi, l’insegnante che ha vissuto l’esperienza di Barbiana con don Lorenzo, di Beniamino Deidda, ex Procuratore Generale di Firenze che dopo la morte di don Lorenzo ha continuato a insegnare ai ragazzi della scuola di Barbiana, e Don Luigi Ciotti.
Non siamo solo di fronte ad immagini rare di un uomo che ha offerto, soffrendo l’emarginazione, una spinta fondamentale al rinnovamento della Chiesa e della cultura più in generale partendo da un paesino dove ancora oggi (nonostante i numerosi visitatori) non c’è un bar che speculi sulla sua figura.
Vediamo un uomo tanto preciso e puntuale nel denunciare le storture e le connivenze di Chiesa e società quanto impacciato nei confronti della macchina da presa quando deve leggere dei passi della sua lettera ai giudici, inviata e resa pubblica perché processato, con l’accusa di apologia di reato, in seguito alla sua “Risposta ai cappellani militari”.
Ciò che emerge da questo importante documento è l’amore per gli ultimi senza i quali non si può costituire una comunità di fede. “La parola è la chiave fatata che apre ogni porta” per don Milani e il Potere (con la P) lo sa e cerca di escludere coloro che ritiene inferiori.