Un manuale degli Alpini contro le molestie alle donne: “Non sono complimenti non graditi”
Verrà presentato ufficialmente il 10 marzo e diventerà patrimonio delle sezioni "sperando che anche tutti gli altri uomini lo facciano proprio"
Le molestie verbali non sono “complimenti non graditi”. Non sono atti di goliardia. Sono gesti malsani, «apprezzamenti di natura sessuale rivolti in modo esplicito, volgare e talvolta minaccioso, a una donna incontrata per strada o in un luogo pubblico», non più tollerabili.
L’Associazione Nazionale Alpini ha aperto un sito, controlemolestie.it non lascia adito a dubbi: oltre a quella citata sopra, tra le prime frasi che si possono leggere ci sono “Vogliamo essere parte della soluzione, non del problema” e “Siamo quelli del Fare. Siamo quelli che danno l’esempio. Davanti a una manifestazione di inciviltà quali sono le molestie verbali non vogliamo tirarci indietro”.
Insomma: gli Alpini, come sempre capita a loro, hanno deciso di fare sul serio e, dopo le brutte vicende legate alla loro adunata di Rimini del 2022 hanno affrontato un percorso di consapevolezza: «Dopo l’Adunata di Rimini abbiamo avviato, proprio basandoci sui nostri valori, incentrati su spirito di servizio, solidarietà, amore per la convivenza e la pace, una riflessione profonda e concreta anche sul tema dei comportamenti molesti – spiega una nota ufficiale di ANA che presenta l’iniziativa – in Italia il 31% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale (fonte: ISTAT). Parliamo di quasi 7 milioni di donne, ovvero una su tre. Oltre l’80% delle donne è stata oggetto di molestie verbali: fischi, approcci a sfondo sessuale, che in altre nazioni costituiscono reato. È una situazione non accettabile in una società civile e libera, in difesa della quale l’Associazione Nazionale Alpini lavora da 103 anni. Per questo riteniamo che sia importante promuovere un cambiamento culturale. Perciò cominciamo da noi: dai nostri 330mila associati, dai nostri momenti di incontro, dalla nostra capacità di essere d’esempio».
UN MANUALE E UN MANIFESTO IN ARRIVO, DESTINATO DAGLI ALPINI A TUTTI GLI UOMINI
A parlare di come verrà promosso, e quali sono le iniziative nazionali è Paola Miglio, di Oleggio, figlia e nipote di alpino e referente del progetto: «Io e un collega uomo, entrambi professionalmente impegnati in strategie di comunicazione, abbiamo proposto all’ANA di prendere posizione e dare ai propri associati gli strumenti per riconoscere le molestie e intervenire, suggerimenti che abbiamo raccolto in un manuale di consapevolezza che verrà presentato il 10 marzo insieme al manifesto Contro le molestie, che rappresenterà la posizione ufficiale di ANA sull’argomento: posizione che speriamo anche tutti gli altri uomini facciano propria»
Una campagna quindi che si rivolge da uomini ad altri uomini, caso piu unico che raro nel panorama di questi argomenti: «Vogliamo che i nostri associati sappiano riconoscere i comportamenti inadeguati ed al tempo stesso si adoperino a sorvegliare in modo che tali comportamenti non vengano mai messi in pratica, da nessuno – continua la nota ufficiale ANA – Ma non ci limiteremo a questa pur importante azione: proprio perché, come recita il motto inciso nella roccia del Doss Trent, “Per gli alpini non esiste l’impossibile” intraprenderemo azioni rivolte a tutti, raccogliendo anche questa sfida che poche realtà si sono candidate ad affrontare, lasciando le donne spesso sole ad affrontare questo tema, in un clima troppe volte contraddistinto da sterili contrapposizioni. Il nostro percorso, proprio perché “le strade sono di tutti” e migliaia di alpini si sono sacrificati affinché libertà e democrazia fossero patrimonio di tutti, comprenderà confronti e alleanze con chiunque voglia veramente dare un contributo positivo perché il cambiamento sia reale, portando il messaggio ovunque sia possibile, comunicandolo ad una platea sempre più ampia».
La pagina online su cui gli Alpini stanno lavorando è www.controlemolestie.it, cui può rivolgersi chiunque voglia collaborare con loro in questo percorso: sono indicate esplicitamente aziende, associazioni e naturalmente persone singole.
UN PERCORSO GIA’ AVVIATO NELLE SEZIONI ITALIANE, COMPRESA QUELLA DI VARESE
Nelle 80 sezioni in tutta Italia dell’Associazione nazionale Alpini si stanno già affrontando degli incontri diretti, dove si parla dell’argomento e si fa salire consapevolezza di cosa sono le molestie e dare gli strumenti per reagire e dare il buon esempio intervenendo.
Anche a Varese: «Questa campagna di sensibilizzazione e di informazione è una cosa di cui gli alpini si fanno carico volentieri – ha commentato infatti Franco Montalto, presidente della sezione di Varese della Associazione Nazionale Alpini – Parte dalla consapevolezza che le molestie sono un problema reale e, come facciamo con alluvioni e terremoti, di fronte ai problemi noi agiamo».
Anche alle singole sezioni le iniziative saranno presentate dopo il 10 marzo, e verranno poi rese note sul territorio, per poter organizzare anche delle iniziative: «La sezione di Varese conta 77 gruppi, dal lavenese al saronnese – Sottolinea Montalto – Ogni anno facciamo una riunione tra tutti ad aprile, e sarà quella l’occasione per poter diffondere al meglio le indicazioni della sede nazionale».
Perchè: «Come alpini, ma soprattutto, come uomini vogliamo che le molestie si riconoscano e si capiscano, sapendo come intervenire, mostrando senso civico. Noi alpini se vediamo qualcosa che non va bene è giusto che diamo una mano, anche in questo caso».
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