Il sindaco di Gallarate: “Fontana e Bertolaso vengano a dirci cosa fare con l’ospedale unico”
Il progetto emerso dalla Vas a fine 2022 lascia troppi nodi irrisolti, tra cui viabilità e parcheggi. "Questa storia mi sembra la tela di Penelope: la politica trova faticosamente soluzioni condivise e poi negli uffici regionali tutto viene stravolto"
«Non è accettabile una revisione del progetto come quella contenuta nella VAS». Il sindaco di Gallarate Andrea Cassani alza la voce, sul progetto dell’ospedale unico Gallarate-Busto, con tanti, troppi nodi irrisolti.
«Oggi ho scritto a Fontana, Bertolaso e DG Welfare Pavesi, chiedendo loro di venire a Gallarate in commissione sanità a spiegarci le intenzioni sul progetto del nuovo ospedale e le motivazioni che hanno indotto regione Lombardia a rivedere il progetto del luglio scorso» dice Cassani. I temi sono già stati sollevati nei mesi scorsi, con osservazioni presentate dalle diverse opposizioni e anche dall’amministrazione, oltre che dal Comitato contrario al nuovo polo: preoccupa l’accesso al nuovo polo (in particolare la mancanza di un secondo accesso lato Gallarate), preoccupa l’assenza di parcheggi adeguati.
Il nuovo metaprogetto ipotizzato in Regione«Sono ormai 7 anni che siamo in ballo con il progetto del nuovo ospedale e questa storia mi sembra la tela di Penelope: la politica trova faticosamente soluzioni condivise e poi negli uffici regionali tutto viene stravolto» attacca Cassani. «Ciò facendo perdere un sacco di tempo anche ai già oberati tecnici comunali».
«Se è realmente intenzione di Regione Lombardia costruire il nuovo ospedale, noi siamo d’accordo» chiarisce il sindaco di Gallarate, la città che con Busto fa parte dell’accordo di programma con Regione. «Se non ci sono le risorse o se si sono accorti di aver scelto un’area inadeguata per l’ospedale ce lo dicano subito».
Insomma, aria tesa.
A fine novembre il consiglio comunale di Gallarate aveva anche impeganto il sindaco a far venire in audizione i vertici della Regione, ma poi i gtempi sono andati per le lunghe (come ha contestato una parte dell’opposizione) e adesso la questione sembra diventare più urgente, se anche il sindaco alza la voce verso Palazzo Lombardia.
«Siamo da troppo tempo in attesa di capire esattamente quel che sarà del Sant’Antonio Abate e quindi è importante che la parte politica di RL ci metta la faccia. Il 26 gennaio avevo già invitato, come richiesto dalla mozione approvata dal consiglio comunale, il presidente, l’assessore al welfare e il DG del Welfare. Questi ultimi due mi avevano risposto chiedendo di rinviare a marzo questo incontro. Ora sia quasi alle Idi di marzo e credo che sia giunta l’ora per fissare un incontro. Mi auguro anche che adesso, chi ha incarichi in Regione, si dia da fare per l’ospedale nell’interesse dei cittadini e dimostrando di essere un degno rappresentante del nostro territorio».
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