“Il Superbonus 110% è stata una trappola, viene voglia di vendere tutto e andarsene da questo paese folle”

Ha fatto tutte le cose in regola e ha il credito fiscale bloccato. "Da cittadino italiano ho fatto, faccio e farò sempre il mio dovere. Il ministro Giorgetti vuole fare altrettanto nei miei confronti?"

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«Il Superbonus 110% è stata una trappola, viene voglia di vendere tutto e andarsene da questo paese folle». A parlare è G.M., un cittadino della provincia di Varese, proprietario di una casa unifamiliare, che il 19 maggio del 2022 ha sottoscritto un contratto per l’esecuzione di lavori di efficientamento energetico usufruendo del Superbonus 110%.
Nel luglio dello stesso anno iniziavano i lavori. Gli venivano sostituiti tutti i serramenti e a settembre veniva posizionato il cappotto esterno. «Al 30 settembre 2022 il 30 % dei lavori era stato eseguito – racconta G.M. – la “Cila” era stata già da tempo presentata e nei primi giorni di ottobre il mio general contractor presentava il mio cassetto fiscale per il rimborso. Da allora il credito fiscale è rimasto fermo e nulla è successo».

UN CANTIERE APERTO
La casa in questo momento è un cantiere aperto con tutto il disagio che questa condizione comporta: le impalcature montate e i sacchi di cemento a intralciare il cammino, con l’aggravante della mancanza delle persiane che rende difficile il sonno soprattutto quando si allungano le giornate. La quotidianità continua in una casa che sembra ancora in costruzione, senza però sapere quando e se riprenderanno i lavori. L’unica cosa certa è il termine ultimo per terminarli fissato per il 31 marzo del 2023, ma stiamo parlando del restante 70% dei lavori. «Ormai è ragionevole pensare, a meno di news dell’ultima ora, che tutto ciò non sarà possibile – sottolinea G.M. -. Del resto il contractor, privo del rimborso e quindi della liquidità necessaria, non può ordinare i materiali ed eseguire i lavori».

NON SI CAMBIANO LE REGOLE IN CORSA
Lo scetticismo di G.M. sulla possibilità di terminare i lavori fonda le sue ragioni su un’ulteriore considerazione: «In tre anni, dai vari governi italiani sono state introdotte 20 nuove disposizioni, circa una ogni 2 mesi, che andavano a cambiare le regole del bonus in corso di esecuzione. Ma ora nessuno a livello di governo dice come si intende operare per liberare il credito fiscale bloccato, nessuno dà notizie operative per consentire di concludere il bonus 110 a chi come me, si trova in mezzo al guado».
A trovarsi in mezzo a questo guado, senza sapere come procedere, sono in tanti, nonostante abbiano seguito quanto disposto dalla legge. «Nella casistica formulata dal ministro Giorgetti – sottolinea G.M. – ovvero casa unifamiliare, 30 % dei lavori eseguiti entro il 30 settembre 2022, Cila presentata e relativo cassetto fiscale posto all’incasso, ci rientrano migliaia di altri cittadini. Inoltre, secondo i dati Ance (Associazione nazionale costruttori edili, ndr) sono coinvolte circa 25.000 imprese e sicuramente più di un milione di famiglie».

ASPETTIAMO UNA RISPOSTA DAL NOSTRO MINISTRO
Questi cittadini aspettano dunque delle risposte chiare sul bene più importante della vita, cioè la casa. E si aspettano legittimamente che il Governo si pronunci per togliere quello stato di pesante incertezza che rende difficile immaginare il proprio futuro. «A questo punto – conclude G.M. – chiedo al ministro Giancarlo Giorgetti la possibilità di un incontro, per illustrare la situazione ormai drammatica di tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda. In particolare vorrei chiedergli come, cosa e con che tempistica intende definire la situazione di soggetti come me, che ribadisco, si trovano in mezzo al “guado”. Io, da cittadino italiano, ho fatto, faccio e farò sempre il mio dovere. Il mio ministro vuole fare altrettanto nei miei confronti?»

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Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 02 Marzo 2023
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  1. Sergio Rastelli
    Scritto da Sergio Rastelli

    Nel 2020 lo Stato ha compiuto un atto masochistico / autolesionistico concedendo il famigerato superbonus 110%. Basta pensare che per le spese sanitarie che sosteniamo tutti noi per il primario bene della salute, lo Stato riconosce una detrazione solo del 19 % (con franchigia)!!!!

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