L’acqua del lago come rimedio alla siccità, Alfa presenta la sua strategia

In un convegno al Maga di Gallarate il gestore del servizio idrico integrato ha spiegato quali saranno gli interventi e gli investimenti per affrontare la siccità

Generico 13 Mar 2023

Contro l’emergenza idrica c’è una sola risposta: investire. Alfa, il gestore del servizio idrico integrato della provincia di Varese, lo sa e per questo sta predisponendo un maxi piano di interventi per fronteggiare l’emergenza nei comuni più colpiti. I progetti di questo intervento sono stati presentati nel corso del convegno dal titolo “La verità viene a galla”,  che si è tenuto sabato 18 marzo al Maga di Gallarate. 

Il convegno si è aperto con un messaggio del presidente Attilio Fontana che ha spiegato quanto la siccità sia ormai una drammatica emergenza: «Per questo ho chiesto la proroga dello stato di emergenza a tutto il 2023 – ha detto – e credo servano procedure speciali e ci sia l’esigenza di nominare un commissario straordinario».
E proprio la mancanza di pioggia è stato il primo dei tre temi affrontati nel convegno; si è passati poi a parlare della qualità dell’acqua, con un confronto costruttivo tra l’acqua pubblica e quella minerale, per finire ad affrontare l’argomento relativo al binomio salute/idratazione, con un focus sull’endometriosi.

Il presidente di Alfa Paolo Mazzucchelli e il direttore dell’area conduzione Fabio Bandera hanno spiegato nel dettaglio cosa Alfa intenda concretamente fare nei prossimi mesi. Nello specifico per fronteggiare l’emergenza nei comuni più esposti -quelli dell’Alto Varesotto- Alfa ha preparato un piano urgente da quasi 12 milioni di euro. Si tratta di interventi per la realizzazione di interconnessioni tra gli acquedotti o l’allacciamento di nuove fonti nei comuni di Cadegliano Viconago, Cuvio, Cremenaga, Cuasso al Monte, Cuglite Fabiasco, Cuveglio, Grantola, Lavena Ponte Tresa, Marchirolo, Masciago Primo, Montegrino Valtravaglia, Saltrio e Viggiù.

Entro l’avvio di questa stagione estiva Alfa completerà gli interventi in cinque di questi comuni, quelli più a rischio, con investimenti da circa 1 milione di euro. Entro giugno con 194.000 euro Cuasso al Monte avrà una nuova interconnessione tra l’Alpe Tedesco e la sorgente di Arcisate, a Grantola con 250.000 euro verrà realizzato un nuovo impianto di trattamento per un pozzo attualmente in disuso, a Montegrino Valtravaglia sarà impermeabilizzato un serbatoio grazie a 80.000 euro. Serbatoio rimessi a nuovo e interventi sulle connessioni della rete esistente ci saranno anche a Saltrio (140.000 euro) e Viggiù (210.000 euro).

Alfa sta anche procedendo a passi spediti con la riattivazione della “presa a lago” nel Ceresio che permetterà di risolvere le criticità a Lavena Ponte Tresa, Cadegliano Viconago, Marchirolo, Cugliate Fabiasco e Valganna. Si tratta di un intervento da 6,7 milioni di euro che prevede 12 chilometri di nuovo acquedotto, 6 punti di fornitura comunali e 4 stazioni di rilancio intermedie grazie al quale si potrà garantire l’erogazione sicura a 10,000 persone.

Il lago rappresenta una fonte d’acqua pressoché inesauribile, un serbatoio d’accumulo naturale che garantisce, dopo il trattamento di potabilizzazione, la continuità dell’approvvigionamento idrico durante i mesi più siccitosi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Marzo 2023
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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    Oltre alla sensibilizzazione occorre incominciare a proporre tecnologie che consentano di ottenere l’acqua senza necessariamente affidarsi agli acquedotti…..tecnologie che magari in abbinamento a fonti rinnovabili di energia come il fotovoltaico possano sopperire alle esigenze di una famiglia media senza incidere sui costi della corrente.
    In alcune zone del mondo e nei paesi a clima desertico si sta diffondendo l’uso di apparecchiature che si comportano come dei deumidificatori d’aria….raccolgono, sterilizzano e filtrano poi l’acqua per renderla potabile. Eccone un esempio:
    https://www.watergen.com/commercial/gen-m1/

    Esistono anche versioni per uso domestico….forse sarebbe il caso di incominciare a guardare ad un futuro dove l’approvigionamento dell’acqua non è solo dal rubinetto ma utilizza fonti alternative.

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