L’allarme dei sindaci parte da Bisuschio: “In Valceresio non troviamo assistenti sociali”
La coda lunga del Covid alza la richiesta di servizi in ambito sociale ma gli enti locali fanno fatica a trovare assistenti sociali anche avendo a disposizione i fondi

Cresce la richiesta di servizi nell’ambito del sociale ma manca il personale specializzato che possa seguire queste tematiche in modo professionale: le assistenti sociali. Succede in Valceresio, ma non solo qui.
A segnalare una situazione che rischia di diventare critica il sindaco di Bisuschio Giovanni Resteghini: «E’ un problema sicuramente diffuso ma in quest’area si sta entrando in sofferenza. Le assistenti sociali “storiche” in molti comuni della valle stanno andando man mano in pensione e le nuove leve sono poche, soprattutto dopo che molte di queste sono state assorbite da Asst e Ats. E questo in una fase, quella del post Covid, in cui gli effetti sociali della pandemia si fanno sentire a livello di mancanza di lavoro, di fragilità, di difficoltà personali».
Resteghini snocciola la situazione del suo Comune, poco più di 4.300 abitanti: «Qui servirebbero un’assistente a tempo pieno e una part time. Potremmo anche assumerle, la prima figura con risorse del Comune, l’altra con i fondi del Pnrr e con i fondi regionali per la lotta alla povertà. Ma non si trovano. Così a Bisuschio abbiamo due assistenti sociali che riescono a fare poche ore alla settimana, e hanno anche altri Comuni. Per fortuna abbiamo l’assessore Gabriella Fumagalli che tiene in piedi il servizio ma non è un’assistente sociale».
I numeri parlano chiaro, come spiega Lorella Premoli, assistente sociale ad Arcisate e responsabile dell’Ufficio di piano: «L’ambito del distretto conta 11 comuni, per un totale di circa 50mila persone. La legge prevede un’assistente sociale ogni 5mila abitanti e non ci arriviamo, ma non arriviamo nemmeno ad un altro parametro del ministero che parla di una ogni 6.500 abitanti. Avremmo bisogno di 10 assistenti sociali a tempo pieno, a 36 ore settimanali, e non ci siamo».
Un problema che si fa sentire anche in altri comuni della valle. Resteghini, che è anche presidente dell’assemblea dei sindaci del Piano di zona e dell’assemblea del Distretto di Arcisate, ha modo di confrontarsi con i colleghi su questi temi: «C’è una preoccupazione diffusa, ma in alcuni comuni, come a Induno Olona, hanno già il nostro stesso problema. Noi ne avevamo trovate due, giovani, che venivano però da regioni lontane e che hanno scelto poco dopo altre soluzioni lavorative. Siamo di nuovo alla ricerca e a breve rinnoveremo il concorso nella speranza di avere almeno un’assistente a tempo pieno».
Sulla difficoltà di trovare queste figure professionali pesano diversi fattori: «Uno dei problemi è sicuramente il carico di lavoro, ma anche la responsabilità, la fatica anche psicologica di questa professione che spesso scoraggia i giovani – dice Lorella Premoli – Conta anche la mancata stabilizzazione a livello contrattuale che in questi anni ha molto impoverito l’attrattività di questo lavoro, così come le esternalizzazioni degli enti che si affidano a cooperative. Siamo rimaste in poche, quelle più storiche e stabilizzate. Il problema è che quando queste figure andranno in pensione si perderà tutto lo “storico” della situazione, che in un lavoro di relazione è importante».
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