“Nei nostri scatti il dramma della prima ondata Covid, un momento storico che non dimenticheremo”

Trentacinque scatti all’interno della terapia intensiva dell’ospedale di Varese saranno in mostra a Villa Mirabello dal prossimo 18 marzo.

Era la primavera del 2020: il virus arrivato dalla Cina seminava panico e morte. Tra il personale del reparto di terapia intensiva diretto dal dottor Cabrini, tre medici rianimatori decidevano di fotografare la realtà: « Io,  Davide Maraggia ed Alessandro de Martino siamo fotografi per passione – spiega il dottor Silvio Zerbi – e stavamo vivendo un momento storico, tanto inaspettato quanto drammatico. Volevamo conservare delle immagini che dessero il senso dell’esperienza che stavamo vivendo, un tributo a chi affrontava in prima persona una sfida spesso tragica. Abbiamo prodotto molto materiale che oggi vogliamo condividere con la cittadinanza, per rendere un tributo al personale che ha lavorato in condizioni difficili e ai pazienti messi in pericolo da una minaccia sconosciuta».

La mostra “Intensive Care Shots. Pandemia 2020-22”  verrà inaugurata sabato 18 marzo nella sala del Lucernario di Villa Mirabello alle ore 10 alla presenza del sindaco Davide Galimberti e del commissario straordinario dell’Asst Sette Laghi Giuseppe Micale.
Sarà una cerimonia toccante per ripercorrere anche le sensazioni di smarrimento degli operatori sanitari davanti a un virus resistente a ogni cura conosciuta: « Tra gli interventi, oltre al mio e a quello del direttore della terapia intensiva dottore Cabrini -spiega il dr Zerbi – anche quello di un paziente che per due mesi fu ricoverato in terapia intensiva. La sua storia è l’emblema di quanto abbiamo patito. Due mesi estremamente difficili e preoccupanti. Una volta superata la fase critica, le sue dimissioni e l’uscita dal reparto furono per tutti un forte segnale di speranza. Un lungo applauso accompagnò il suo trasferimento, la prima vittoria che avevamo avuto contro il SarS-CoV2».

Tutto il materiale fotografico realizzato durante quei giorni terribili vuole essere oggi la testimonianza di un momento storico che, si spera, non si dovrà ripetere: « Ho chiesto al sindaco di Varese se fosse interessato a realizzare una mostra e lui si è detto subito favorevole e ha messo a disposizione Villa Mirabello. È un modo anche per dire grazie agli operatori sanitari, medici infermieri OSS e fisioterapisti che durante le prime due ondate furono costretti a lasciare la famiglia e a isolarsi per evitare di portare il virus in casa. Io stesso, diventato padre  del mio secondogenito il 24 febbraio 2020, ho vissuto il mio personale dramma perchè ero terrorizzato di diventare vettore. Oggi, sembra che siano passati tanti anni, ma in molti di noi, operatori, pazienti o famigliari, la memoria di quei giorni è vivida. La mostra vuole anche essere un documento storico per le generazioni future, magari per quei bambini piccoli che hanno vissuto il periodo di grandi privazioni senza capire fino in fondo la realtà».

La mostra, organizzata dal Comune di Varese,  ha avuto il patrocinio dell’Asst Sette Laghi e del sindacato AAROI Emac.  Sarà inaugurata sabato 18 marzo in occasione della Giornata nazionale per le vittime del Covid.
Sarà visitabile fino al 29 marzo. Il programma dettagliato dell’inaugurazione verrà rivelato nei prossimi giorni.

A Villa Mirabello in mostra gli scatti della terapia intensiva di Varese nei giorni più difficili della pandemia