Nessun cardiologo assunto con il concorso: all’ospedale di Gallarate l’attività resta ridotta
Non è andato a buon fine il concorso che avrebbe dovuto rafforzare l'equipe.Il direttore Porfido invita a minimizzare data la vicinanza dei due presidi. La carenza di specialisti, però, sta diventando sempre più critica
« La carenza di specialisti è un problema nazionale ed è destinato ad acuirsi». Non nasconde i problemi il direttore generale dell’Asst Valle Olona Eugenio Porfido. La difficoltà a reperire medici specializzati in alcune branche costringe a scelte obbligate: « Il piano è coerente con l’obiettivo che questa azienda si è stata da tempo e che è l’ospedale unico – commenta il direttore – Lavorare per armonizzare protocolli e modalità operative è il primo passo verso l’unificazione. Per questo, quando si presentano le situazioni, si procede con l’accorpamento sotto un’unica direzione. Così è successo per la cardiologia. Oggi, poi, trovo anacronistico ragionare per “bacino di utenza” data la mobilità esistente. Il trasferimento da Gallarate a Busto di alcuni servizi non penalizza l’offerta di salute al cittadino perché stiamo parlando di alternative collocate a pochi chilometri di distanza».
Il tema, però, non è tanto dove ma quanto: l’accorpamento su Busto durante il weekend e il turno notturno dell’emodinamica e la riduzione dei posti letto di UTIC a Gallarate corrispondono a un ampliamento corrispondente dell’offerta su Busto? Perchè oggi si parla di liste d’attesa, agende bloccate, di un’offerta di salute inferiore alla domanda. Chiudere senza ampliare dall’altra parte quale conseguenze crea?
Per la cardiologia di Gallarate, le speranze di una situazione temporanea sono state disilluse. L’ultimo concorso bandito per assumere cardiologi non ha dato i risultati sperati: iscritti in 12, ne sono risultati idonei 3 e tutti hanno rinunciato. Ora si spera nel concorso per trovare il primario del reparto interospedaliero Busto e Gallarate: « Abbiamo 4 iscritti e presto faremo le prove di valutazione – assicura il dg Porfido – confido di fare la nomina già il mese prossimo». Al nuovo direttore spetterà riorganizzare l’offerta delle cure cardiologiche in maniera integrata e, si spera, in linea con la domanda.
Anche l’ambulatorio di urologia ( il reparto è chiuso dal 2017) è in sofferenza e si riduce alla presenza di un giorno alla settimana, il martedì, per le attività di Day Surgery.
Rimane poi la questione più annosa che è quella degli anestesisti rianimatori, in particolare a Saronno: « Oggi possiamo tenere aperto grazie alle cooperative. I bandi per reclutare personale sono sempre aperti: l’ultimo prevede l’assunzione di 16 rianimatori. È chiaro che, se non si trovassero soluzioni, occorrerà riflettere bene sull’offerta globale. Senza personale si devono accorpare i servizi. Abbiamo una legislazione che rende complicato gestire tutte le criticità in un momento storico di gravi carenze di specialisti. Sono auspicabili soluzioni nuove e innovative a livello nazionale. La situazione non può che peggiorare».
Il dg Porfido si concentra sull’ospedale unico, il principale obiettivo dell’incarico ricevuto. A fine mese scadranno, per la terza volta, i termini dell’accordo di programma: « Ma quello non è un ostacolo perchè tutta la documentazione prodotta procede. Anche oggi c’è stata una riunione tecnica. Entro fine settimana ci sarà la relazione su possibili alternative alla sede individuata, un documento necessario e collegato alla VAS su cui si stanno raccogliendo le risposte alle osservazioni. Io confido che si possa avere un ospedale nuovo entro il 2030. Almeno realizzato anche se , per l’apertura, i tempi sono più lunghi».
Che manchino ancora sette anni, nella migliore delle ipotesi, preoccupa: la fuga dagli ospedali publici in atto ( non so dalla Valle Olona) quanto renderà precaria l’attività dei due attuali presidi? Occorrono risposte urgenti dal mondo della politica.
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