Pagelle Pro Patria: Molinari portato a spasso, Ndrecka nervo scoperto

I voti di Triestina - Pro Patria 2 a 0. Ancora tante insufficienze per la Pro Patria: Del Favero impedisce un parziale più largo, l'attacco si è fermato

Renate - Pro Patria 29.1.23

DEL FAVERO 6,5  –  Due parate importanti, entrambe su Tavernelli, ritardano l’inevitabile 2 a 0 fino al 90′: il primo intervento è fotografico su un tiro da fuori del fantasista/esterno offensivo, il secondo, nella ripresa, è una parata meno scenica ma reattiva. Se in una sconfitta per 2 a 0 il migliore in campo è il portiere il resto delle pagelle sono tutto un programma.

SPORTELLI 5,5  – Qualcosa della sua partita, a differenza dei compagni di reparto, si può salvare, soprattutto quando la squadra si difende corta nella prima metacampo. Se Tavernelli è scatenato a sinistra, a destra Paganini si accende solo a tratti senza far costantemente penare il difensore, quasi sempre escluso in fase di costruzione, pur giocando da braccetto destro e quindi sul piede forte. Ogni volta che Lombardoni alza la testa, lo fa infatti per servire Molinari e Bertoni. Di contro, quando è lui ad avere il possesso della sfera prova un paio di aperture un po’ troppo telefonate.

LOMBARDONI 5 – C’era l’illusione che con il suo rientro la Pro Patria avrebbe potuto ritrovare come per magia l’equilibrio mancato nell’ultimo mese. Sappiamo che è ingiusto non tener conto delle quattro partite saltate per lo stop fisico, fattore che avrà sicuramente condizionato lo stato di forma del difensore, ma, tranne che per un paio di buone chiusure acrobatiche, la sua prestazione non convince, a partire dalla lettura completamente sbagliata del rimbalzo del pallone in occasione dell’ammonizione. Sotto la sufficienza anche il contributo in fase di impostazione, un’infinità di palloni orizzontali e al limite dal “compitino”, pochissimi e più interessanti quelli giocati in verticale.

MOLINARI 4,5 – Vargas sceglie il numero 5 per il ruolo di braccetto sinistro, forse per tenere “fresco” Saporetti in vista dell’infrasettimanale. Soffre non poco, a voler essere gentili, lo scatto di Tavernelli: l’attaccante approfitta delle lunghe leve del difensore per bruciarlo sia sullo scatto, che nello stretto. Inoltre, come già successo lo scorso anno, il piede debole non aiuta molto la manovra di una Pro Patria praticamente ferma in fase di possesso. Lombardoni-Molinari-Lombardoni-Bertoni-Molinari-Lombardoni, ad libitum… fino a quando a 10′ dalla fine il “golden boy” della Pro Patria non perde un pallone in uscita e a momenti non porta a termine la cosiddetta frittata.

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PEROTTI 5,5 – Corre tanto, tuttavia di idee efficaci ne mette in atto ben poche sulla corsia di destra, dove la squadra prova a innescarlo con insistenza e Rocchetti lo argina senza particolari patemi. L’esterno continua comunque a dimostrare di essere uno dei pochi insofferenti alla sconfitta, “sbattendosi” fino alla sostituzione. Ma come disse Arrigo Sacchi in un’ermetica intervista: “la quantità non sarà sufficiente”.

dal 79′ CITTERIO 5,5 – Sembra ormai consolidarsi la staffetta con Perotti. In 10′ ne ricalca le orme, nel bene e nel male.

NICCO 4,5 – Troppo, troppo poco, per uno dei giocatori con più qualità e carisma della squadra. Celeghin arriva sempre per primo sul pallone e fa terra bruciata in mediana. Annullato.

dal 67′ PITOU 5 – Quando entra fa segno ai suoi che il modulo subirà una leggera variazione sul tema e che si posizionerà più alto rispetto a Nicco. Ma tra le linee della trequarti non riesce a incidere come al solito.

BERTONI 5,5 – Difficile dare un voto alla partita del regista, naufragata anche a causa dell’ammutinamento – involontario – dei compagni di scialuppa tutt’altro che affidabili e ordinati in campo. Sarebbe limitante per lui  – e per la squadra – accontentarsi di alcune buone idee e in copertura due tackle perfetti – da far rivedere e far studiare ai difensori. Un cartellino giallo e giusto un tiro, altissimo, questo il bottino effettivo con cui il capitano esce dal campo dove ha segnato, più di un anno fa, la sua ultima rete.

dal 79′ PIRAN SV 

FERRI 5+  – Piccoli passi in avanti, anche se la condizione è ancora lontana da quella del miglior Ferri ammirato nell’ultimo anno e vincitore del tigrotto del mese: a differenza di settimana scorsa, il giovane veterano non fa danni plateali e, al contrario, cerca costantemente di essere di supporto e proattivo. Le intenzioni restano buone per tutta la durata del match, la realizzazione decisamente meno …. come in una puntata di Nailed It!

NDRECKA 4,5  Potrebbe andare peggio, potrebbe piovere. E allora piove, anzi diluvia, fino alla fine. A volte basta infatti un secondo fatale, un nervo scoperto, per compromettere quanto di buono fatto, nel suo caso sulla catena mancina. La sciocchezza fatta di istinto e per pura frustrazione a ridosso del triplice fischio è una brutta macchia sulla propria fedina penale sportiva (sulla quale rimane attiva la diffida): il calcione su Crimi lo condanna con una certezza praticamente scientifica a due giornate di squalifica, anche se l’ultima parola spetta sempre al giudice sportivo. Difficile, praticamente impossibile, lo sconto della pena in vista della sfida con la Juventus.

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STANZANI 5+ – In cerca di una posizione in campo, finisce a fare da raccordo tra centrocampo e attacco e a recuperare palloni tra le linee. Il tutto troppo lontano dalla porta avversaria: così diventa difficile colpire, far male e persino mandare in porta Piu. Ed per questo motivo per cui Vargas inserisce Pitou e prova a cambiare il piano partita.

dal 60′ – CHAKIR 5,5 – Non fa gridare al miracolo, ma rimane l’attaccante d’area più funzionale e più in forma in questo momento nero dei tigrotti. All’appello manca comunque ancora il gol. Roba non da poco.

PIU 5 – Non la tipologia di partita con cui l’attaccante va a nozze. Al suo posto la maggior parte degli attaccanti della categoria avrebbero patito lo stesso inferno, un Tartaro mitologico in cui è confinato senza mai, o quasi, palloni a disposizione.

dal 60′ – CASTELLI 5 – Stessa sorte di Piu, ma per metà del tempo in campo.

All. VARGAS 5 – Due i denominatori comuni delle quattro sconfitte, oltre allo svantaggio rimediato dopo 10′ nelle ultime tre: squadra sempre in ritardo sulle seconde palle e scarsità di idee dopo la linea di metà campo. La bella stagione della Pro Patria sembra ritorcersi su se stessa con le sue stesse armi.

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Marco Tresca
marco.cippio.tresca@gmail.com

 

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Pubblicato il 13 Marzo 2023
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