Per Varese il 2022 è stato un anno record per l’export
Le oltre 58mila imprese attive sul nostro territorio hanno esportato per 12 miliardi e 300 milioni di euro. Dati elaborati dall'Ufficio di statistica della Camera di Commercio di Varese

Il sistema economico varesino conferma la sua capacità di essere protagonista sui mercati di tutto il mondo: i dati sull’interscambio commerciale nel 2022, elaborati dall’Ufficio statistica di Camera di Commercio e appena resi noti, ci dicono che negli scorsi 12 mesi le oltre 58mila imprese attive sul nostro territorio hanno esportato per 12 miliardi e 300 milioni di euro. Una cifra record che, complice in parte la crescita dei prezzi a seguito dei fenomeni inflattivi che caratterizzano l’economia occidentale, ha incrementato il dato 2021 di ben il 13,6%.
A fronte di un import di 9 miliardi e 570 milioni, la bilancia commerciale resta ampiamente positiva, per un valore pari a 2 miliardi e 730 milioni di euro. Se la Germania si conferma il primo mercato di sbocco delle merci varesine, stante il miliardo e 576 milioni di beni e servizi venduti nel 2022 in quel paese dalle nostre imprese, la Francia ha visto una crescita dell’export pari al 15,1%, superando quota un miliardo e 170 milioni. Bene anche il Regno Unito (+18,5%) e la Svizzera (+15,4%) e soprattutto la Turchia (+38,2%) sebbene su cifre inferiori a quelle degli altri paesi. In forte diminuzione, a causa dei blocchi conseguenti alla guerra, sia import ed export con la Russia (rispettivamente -45,9% e -37,1%).
Al di fuori dell’Europa, da segnalare il dato relativo alle esportazioni con gli Stati Uniti, che per la prima volta ha visto una cifra superiore al miliardo, più precisamente un miliardo e 55 milioni di euro (+40% rispetto al 2021). In ripresa anche l’interscambio con la Cina, dove le nostre esportazioni sono salite a 415 milioni di euro (+6,3%). Venendo, infine, ai settori, quello che ha pesato maggiormente nelle esportazioni varesine del 2022 è stato l’ambito dei macchinari e apparecchi con 2 miliardi e 453 milioni (+9%). A seguire, il tessile e abbigliamento con 1 miliardo e 358 milioni (+25%) e poi, su quote simili intorno al miliardo e 200 milioni di euro, i prodotti e le sostanze chimiche, gli articoli in gomma e plastica, la metallurgia nonché i mezzi di trasporto.
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Buon per loro e per tutti. Quindi per un po’ smettano di lamentarsi e chiedere al governo…