Quando in Valceresio suonava Chet Baker, le magiche notti del jazz allo Splasc(h) di Induno Olona

Dalla fondazione ad Arcisate agli anni dei concerti dal vivo a Induno Olona, Splasc(h) è stata un'esperienza musicale e umana irripetibile e oggi inevitabilmente associata al ricordo di Renato Bertossi, che di quegli anni fu l'anima e il cuore insieme a Peppo Spagnoli

Induno Olona - Splasc(h) foto storiche

C’è stato un tempo in cui in Valceresio risuonavano le note della tromba di Chet Baker, della chitarra di Jimmy Burns e la voce calda di Zora Young riempiva la notte. Quel tempo, indimenticabile per chi l’ha vissuto, erano i giorni dello Splasc(h), un’esperienza musicale e umana irripetibile e oggi inevitabilmente associata al ricordo di Renato Bertossi, che di quegli anni fu l’anima e il cuore insieme a Peppo Spagnoli.

Per chi ama il jazz, ancora oggi Splasc(h) è sinonimo di grande musica, suonata dal vivo, registrata, scoperta e lanciata nel panorama internazionale.

Splasc(h) – acronimo di Socieltà di Promozione Locale Arte Spettacolo Cultura – è nata nel 1982 ad Arcisate, in forma di cooperativa, e ha operato quasi esclusivamente in Valceresio (con rare incursioni a Varese, con i concerti di Lee Fardon, Pino Daniele al Palazzetto e del gruppo sudafricano Sahile al Cinema Nuovo). Nell’85 il trasloco dalla sede originaria al ristorante Bellavista di Arcisate, nei locali del circolo di Induno Olona che da allora sono stati per molti anni un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli appassionati di musica live.

Attivo fino al 1993, lo Splasc(h) ha proposto nella sala di via Piffaretti oltre 800 concerti di musica jazz, blues, rock, presentando artisti di livello internazionale come Chet Baker (nella foto nello storico concerto del 1983 al ristorante Montallegro di Induno Olona), Slide Hampton, Lee Konitz, Jim Snidero, Dick Heckstall-Smith, Jimmy Burns, Johnny Shines, Eddie C. Campbell, Pierre Bensusan, Zora Young, Robert Lee Burnside, ma anche tanti italiani di assoluto valore: Gianni Cazzola, Gianni Basso, Guido Manusardi, Paolo Tomelleri, Tolo Marton, Guido Toffoletti.

Tanti musicisti, soprattutto jazzisti, che hanno mosso i primi passi proprio allo Splasc(h) e che sarebbero diventati famosi negli anni a venire, a partire da Paolo Fresu, Tiziana Ghiglioni, Pietro Tonolo, Roberto Gatto, Tino Tracanna, Attilio Zanchi, Carlo Actis Dato, Mike Rosen, ma anche tanti giovani gruppi varesini e varesotti. Fra questi ultimi i Flag, il Distretto 51, Riki Cellini & Litorale Est, Cuba Caribe, Memphis Hearts, Court, Tatanka, Fendinebbia Electro Blues Band, Tune88 Band, The Sicks, Euthanasia, Fortune Tellers, Alter Ego, Paramaribo e i Wanted di Lorenzo Bertocchini.

Di quell’esperienza straordinaria restano le emozioni e i ricordi di chi l’ha vissuta ma anche un patrimonio musicale importantissimo rappresentato da Splasc(h) Records, che ancora oggi con oltre 920 titoli in catalogo è tra le più importanti case discografiche italiane, una vera e propria biblioteca musicale del jazz “made in Italy”.

Nel 2010 Splas(h) Records è stata rilevata da Luigi Naro, uno tra i 17 fondatori della cooperativa originaria, che oggi continua a portarla avanti con nuove produzioni: «Continuiamo, anche se si fa una gran fatica, portando avanti la determinazione che era di Renato Bertossi e la passione di Peppo Spagnoli, che fino al 2010 è stato il presidente. Riusciamo a fare ancora qualcosa, due tre dischi l’anno, ma tutto è cambiato rispetto agli anni ’90 quando si producevano 50 dischi l’anno, praticamente uno alla settimana. Abbiamo questo incredibile patrimonio di 922 titoli, un magazzino di 90mila dischi e ancora la voglia di fare jazz».

Il 10 aprile uscirà il nuovo disco, il progetto “Transmigration” di Francesco Chiapperini con altri otto musicisti tra cui Daniele Cavallanti, grande sassofonista della scena milanese, con al suo attivo svariati progetti con Splasc(h) Records. «Continuiamo, abbiamo appena rinnovato il sito che presto si arricchirà anche di notizie sulla storia di Splasc(h), stiamo cercando sponsor per stampare il catalogo. Andiamo avanti, con difficoltà perché il mercato musicale è cambiato, ma con la leggerezza e la passione che avevamo da giovani, quando con Renato e gli altri fondatori abbiamo cercato, e credo con successo, di portare un po’ di luce nel panorama culturale buio di quegli anni».

Mariangela Gerletti
mariangela.gerletti@varesenews.it

Giorno dopo giorno con VareseNews ho il privilegio di raccontare insieme ai miei colleghi un territorio che offre bellezza, ingegno e umanità. Insieme a te lo faremo sempre meglio.

Pubblicato il 17 Marzo 2023
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.